L'ANALISI
04 Agosto 2022 - 12:22
CREMONA - Le indagini dei carabinieri sono giunte alla svolta voluta: sono stati infatti individuati e denunciati i due autori della violenta rapina commessa nei confronti di un passante la notte del 28 luglio in via Palestro. Si tratta di un 21enne italiano, residente in provincia di Brescia, ma da qualche tempo domiciliato in città da parenti, con precedenti di polizia a carico, e di un cittadino straniero di 18 anni, arrivato in Italia da circa due mesi e ospitato in città da alcuni parenti. Nei guai anche un terzo giovane, un 19enne della provincia di Brescia che è stato denunciato per la ricettazione del telefono cellulare sottratto alla vittima dell'aggressione.
I fatti accaduti quella notte: verso le 3.45, una pattuglia della Sezione Radiomobile è stata inviata dalla Centrale Operativa in via Palestro perché una guardia giurata, mentre passava in auto, ha notato un uomo a terra che ha riferito di essere stato vittima di una rapina al termine di un pestaggio. L’uomo in evidente stato di shock, è stato identificato dai militari in un 57enne che si stava recando al lavoro e che ha raccontato ai militari quanto successo poco prima. E’ stato poi accompagnato da un’ambulanza in ospedale dove è stato curato e ha ottenuto una prognosi di sette giorni di cure per i colpi ricevuti. In caserma, la vittima ha successivamente denunciato che, dopo le 3.30, mentre percorreva via Palestro in direzione di viale Trento e Trieste, è stato raggiunto alle spalle da due persone. Uno di questi ha afferrato il suo marsupio a tracolla e glielo ha strappato, colpendolo con un pugno al volto e facendolo cadere a terra. L’uomo si è rialzato e ha rincorso i due, chiedendo di restituirgli almeno il telefono cellulare, ma gli aggressori lo hanno minacciato di colpirlo nuovamente e, dopo avere svuotato il marsupio di soldi, telefono e carta bancomat, lo hanno lanciato per strada, dandosi alla fuga a piedi.
Il 57enne ha fornito una valida descrizone dei due e i militari hanno iniziato le indagini. In particolare, gli uomini del Nucleo Operativo e Radiomobile e del Reparto Operativo di Cremona hanno percorso tutte le vie dove è successo il fatto e quelle limitrofe, acquisendo tutte le immagini delle telecamere pubbliche e private, avendo quindi modo di vedere tutta la scena dell’aggressione ripresa dagli impianti di videosorveglianza e potendo anche notare il volto degli aggressori e i vestiti da loro indossati. A quel punto hanno acquisito anche tutte le immagini delle telecamere del centro cittadino, ricostruendo tutto il percorso fatto quella notte dalla vittima e dagli aggressori. In questo modo, hanno scoperto che la coppia di rapinatori aveva girato per il centro per tutta la sera precedente e poi, poco dopo le 03.30, i due hanno notato la vittima nei pressi della Galleria XXV Aprile, seguendola in corso Campi. Quando il 57enne è arrivato in via Palestro, approfittando del fatto che non passava nessuno né a piedi né in auto, sono entrati in azione.
I militari sono così risaliti agli aggressori, hanno preparato un fascicolo fotografico e lo hanno mostrato alla vittima che li ha indicati con certezza. E’ stato chiesto un decreto di perquisizione delle loro abitazioni e, una volta ottenuto, i militari (la mattina del 3 agosto) si sono presentati in forze presso le loro case di Cremona e della provincia di Brescia e hanno eseguito il provvedimento. I militari hanno così trovato i vestiti che il 21enne e il 18enne indossavano durante la rapina, inchiodandoli alle loro responsabilità. Le ulteriori indagini hanno consentito di scoprire che il telefono era stato ceduto a un conoscente del 21enne. Per questo motivo, i militari di Cremona sono andati a casa della persona in possesso del telefono, un 19enne della provincia di Brescia, e gli hanno trovato il cellulare che è stato quindi sequestrato. Nel frattempo, i carabinieri che stavano operando a Cremona hanno saputo che il bancomat era stato gettato all’interno di un tombino in via Ghisleri. Intervenuti sul posto, sono riusciti a recuperarlo e sequestrarlo, consentendo quindi, nel complesso, di recuperare tutta la refurtiva.
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