L'ANALISI
25 Luglio 2022 - 08:20
Un agente della polizia locale di Soncino mentre controlla via Brescia, uno dei centri della movida
SONCINO - Non sarà certo stato come dormire in una baita isolata sulle Dolomiti ma almeno, per la prima volta da giugno, i residenti di via Brescia, Matteotti, Marconi e piazza Garibaldi, hanno potuto affondare la testa nel cuscino senza essere bruscamente svegliati dalla musica fuori controllo dei locali notturni. Dopo 48 ore di pattuglia no stop, venerdì e sabato, gli agenti della polizia locale tirano le somme: «Un bilancio complessivamente positivo, senza particolari segnalazioni per quanto riguarda la strada che porta a Orzinuovi e con qualche intervento in centro per prevenire assembramenti risoltosi con l’immediato allontanamento da parte dei giovani, collaborativi». La municipale continuerà i controlli capillari, dalla mattina sino e oltre le tre di notte, per tutta estate. L'allerta resta alta.
Locali notturni, inquilini che si alzano all’alba e Comune: pace fatta tra le tre parti? Non proprio ma, e lo si può finalmente dire dopo una lunga attesa, si è fatto il primo passo e si è di fatto arrivati al cessate il fuoco. La tensione massima raggiunta la scorsa settimana, col sindaco Gabriele Gallina che aveva preannunciato la possibilità di sigilli alle attività più chiassose se Arpa avesse presentato un report in tal senso. Il messaggio, che ha più il sapore di un ultimatum, pare essere infine arrivato a destinazione. Volume delle casse abbassato e chiusura, seppur di poco, anticipata.
Un capitolo a parte lo merita il centro storico, meta di due diverse tipologie di «abitanti della notte»: chi esce dalla discoteca e vaga in cerca di un forno artigianale aperto e i più giovani, privi di patente e dunque impossibilitati a raggiungere le discoteche della zona, che sulla Matteotti trovano ristoro e svago alle macchinette dello Shop24. I gruppi, sia venerdì che sabato non si sono ovviamente volatilizzati, e sono stati tutti controllati. A salvarli dalla possibile sanzione, che viene comunque comminata come extrema ratio, il comportamento civile: la maggior parte di loro, infatti, era ignara della nuova ordinanza sindacale che impone di non sostare nei pressi delle attività commerciali di piazza Garibaldi passate le tre di notte e in qualsiasi altro luogo del castrum dopo le 2. Una volta redarguiti dagli agenti, si sono scusati e sono tornati tutti a casa.
Il matrimonio d’amore e odio fra il borgo medievale e le sue mete rinomate in tutta Italia per il divertimento oltre il crepuscolo è un copione vecchio non meno di 50 anni e, dagli anni ‘70, inevitabilmente si riaccende il dibattito fra imprenditori della movida e residenti della via Brescia. I primi pretendono giustamente di poter lavorare, i secondi altrettanto in piena ragione di poter dormire. Il Comune media da sempre. L’esasperazione si è raggiunta però solo quest’anno. Sarà il prossimo fine settimana a sancire la tregua definitiva o il ritorno alle ostilità.
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