L'ANALISI
15 Luglio 2022 - 05:25
L'assessore Fontana
CREMA - Una lunga esperienza amministrativa, iniziata a Vailate, il suo Comune di residenza, passata per il Parlamento e approdata a Crema. Cinzia Fontana è uno dei membri riconfermati della giunta precedente ma, rispetto al recente passato, si è vista aumentare le deleghe e quindi l’impegno e la responsabilità.
«Il lavoro non mi manca - afferma sorridendo l’assessore — ma è la cosa che mi pesa di meno». I settori che il sindaco Fabio Bergamaschi le ha assegnato sono di primaria importanza per Crema ma anche per il Cremasco. «La delega al territorio è nuova e anche particolarmente sfidante, perché tutta da costruire. L’obiettivo è ridare valore politico al territorio cremasco e favorire la coesione tra Comuni. Con la convinzione che più è forte il Cremasco, più si rafforza la Provincia. L’unità va cercata su temi fondamentali come il sociale, l’ambiente, le infrastrutture e lo sviluppo economico».
Come arrivarci, Fontana lo ha chiaro in mente: «Ci vuole la volontà politica da parte di tutti i sindaci e gli amministratori, senza la quale non si va da nessuna parte. Sono le persone che devono portare avanti le idee. Se non sapremo cogliere questa occasione e questo momento propizio, saremo condannati a contare sempre di meno. La dico in maniera ancora più forte: se perdiamo questa opportunità, l’Area omogenea cremasca non avrà più senso di esistere». Fontana si è subito concentrata sul compito che le è stato affidato: «Credo che ci sia una condizione generale che ci permette di rafforzare il territorio. Più siamo uniti e forti e più saremo degli interlocutori importanti con le altre istituzioni. La politica territoriale deve essere trasversale, se vogliamo incrementare le possibilità di sviluppo».
La seconda nuova delega che il neo sindaco le ha affidato è quella delle risorse umane, vale a dire la gestione del personale comunale. «È un compito impegnativo — commenta Fontana — delicato e importante. Per lavorare bene, le risorse umane devono stare bene. Il benessere lavorativo è un obiettivo. Occorre trovare un equilibrio tra flessibilità e responsabilizzazione».
Un aspetto importante sarà anche l’organizzazione del lavoro. «Bisogna lavorare in maniera trasversale - spiega l’assessore - perché i temi vanno affrontati insieme. La mia precedente esperienza in Comune mi ha permesso di apprezzare la professionalità del personale degli uffici, che hanno bisogno di integrazione per lavorare insieme».
Negli ultimi dieci anni, il numero dei dipendenti comunali si è sensibilmente ridotto. «Fino a tre anni fa abbiamo avuto il blocco del turn over. Ora si è tornati ad assumere, ma il problema sono le modalità dei concorsi imposte a livello nazionale. Le selezioni sono troppo lunghe e poi vertono sul nozionismo, mentre invece sono anche altri i parametri da valutare, come ad esempio la capacità di relazione».
L’idea è quella di ampliare la pianta organica del Comune. «Finora abbiamo cercato di sostituire le figure che andavano in pensione, tra cui tanti dirigenti. Ora vorremmo potenziare alcuni uffici. Il dato che preoccupa è che la professione di dipendente comunale è diventata meno attrattiva. Ai concorsi pubblici partecipano in pochi, non so dire perché. Noi cerchiamo di incidere sul benessere dei lavoratori per invogliare la gente».
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