L'ANALISI
06 Luglio 2022 - 05:10
Annamaria Piccinelli
CASALMAGGIORE - Dopo sei mesi di raccolta documentale, il gruppo consiliare Vivace e Sostenibile, a firma di Annamaria Piccinelli, ha inviato un esposto sulla sanità locale alla Corte dei Conti di Milano, «affinché verifichi la sussistenza di danno erariale da parte delle istituzioni sanitarie locali le quali, lo ricordiamo, sono tutte emanazione della Regione».
Spiega la consigliera: «È stato un lavoro lungo, i cui criteri generali ci sono stati indicati da Maria Bonfante, consigliere comunale e già sindaco di Vescovato, e che, indipendentemente dagli esiti, Casalmaggiore si meritava da tempo. Tutto parte dall’ex ospedale che, nella sua fatiscenza, da anni costituisce la rappresentazione plastica di come, con sfacciata arroganza, si continui a offendere la nostra comunità. Uno stato di abbandono e degrado che non solo ha distrutto un bene risalente al ‘700 e significativo per la storia locale, ma ha fortemente contribuito alla devitalizzazione del quartiere con chiusura di tutti i negozi, case dismesse e deprezzamento del patrimonio».
La Piccinelli, che chiede di verificare se vi siano state presunte diseconomie nella gestione finanziaria e patrimoniale nella sanità locale, sottolinea che «da 30 anni le istituzioni sanitarie locali spendono soldi pubblici in un crescendo di affitti di palazzi privati, per un totale complessivo che attualmente ammonta a 137.179,39 euro all’anno, come si può desumere dai bilanci. Vi lasciamo immaginare che mutuo si potrebbe accendere con una cifra del genere. Si sono poi determinati ulteriori ingenti perdite di soldi pubblici. Infatti, nei dieci anni successivi alla chiusura dell’ex ospedale, vi sono stati investiti più di 300 mila euro per le ristrutturazioni di piccole porzioni dell’immobile, le quali, a lavori finiti, sono state immediatamente abbandonate senza che nessuno ne abbia mai fruito. Nel frattempo, lo stato fatiscente a cui è ridotto l’immobile e il vincolo conservativo stanno facendo andare deserte le aste pubbliche finora bandite, con continuo deprezzamento dell’edificio. Anche la chiesa, una piccola Cappella Sistina, non è più stata fruita dai cittadini e ridotta a una montagna di guano fino a pochi giorni fa».
L’esponente di Vivace e Sostenibile evidenzia che «un intermezzo di questa, a nostro avviso, discutibile gestione è stato quello della partecipazione, nel 2013, a un bando regionale. Sembrava fatto apposta per riuscire a recuperare l’ex ospedale e collocarvi tutti gli uffici e ambulatori del territorio, ma ci si fece scappare l’occasione perché fu presentato un progetto, o forse meglio uno studio di fattibilità, risalente a ben 11 anni prima, che ovviamente la commissione considerò inadeguato. E, consapevoli che al peggio non c’è mai fine, veniamo all’oggi. Palazzo Turati, appositamente ristrutturato e per il quale si paga un affitto annuo di 48.405,73 euro di soldi pubblici, si è rivelato poi non adeguatamente fruibile a causa degli spazi troppo angusti. È stato quindi necessario affittare altri spazi e, come emerso dall’ultimo consiglio comunale, non sarà possibile realizzarvi pienamente tutti i servizi previsti dall’istituenda Casa di Comunità. Ciliegina sulla torta: dei 2 miliardi stanziati dal Pnrr per le Case di Comunità lombarde, a Casalmaggiore non arriverà nulla perché non vengono finanziati i palazzi privati. Rumors dicono che anche i finanziamenti regionali, a compensazione del mancato Pnrr, tarderanno perché prima verranno erogati per Milano e altre grandi città lombarde. Vivace e Sostenibile è stanca di vedere Casalmaggiore presa a pesci in faccia su tutti i fronti».
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