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CASALMAGGIORE

«L’ex macello toglie i fondi alla comunità»

Attacco della consigliera Piccinelli: «Insieme al palazzetto ipotecano metà bilancio»

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

23 Maggio 2022 - 05:15

«L’ex macello toglie i fondi alla comunità»

L'ingresso dell'Ex-macello di Casalmaggiore

CASALMAGGIORE - La consigliera di minoranza Annamaria Piccinelli ribadisce la sua netta contrarietà all’operazione ex macello, «senza se e senza ma», già espressa nell’ultimo consiglio comunale. «Questa scelta, con quella del palazzetto — che messe insieme cubano 8 milioni almeno, ossia poco meno di metà bilancio —, sono la rappresentazione plastica di una politica tutta rivolta all’ente e non alla città — sottolinea —. È come se un genitore facesse aggiustare la casa sottraendo soldi allo studio, allo sport, al divertimento, ai viaggi dei figli.

Annamaria Piccinelli

Il macello ha, senza ombra di dubbio, bisogno di una ristrutturazione straordinaria per la quale però occorre usare i bandi dedicati alle ristrutturazioni degli edifici pubblici. In questo caso invece, pur di prendere un finanziamento dedicato non a manutenzione, ma a rigenerazione, che è tutt’altra cosa, si è ‘travestita’ una ristrutturazione da rigenerazione. Così facendo si sono sottratti 4 milioni alla rigenerazione urbana vera, di cui abbiamo un grande e urgente bisogno per ridare vitalità a una Casalmaggiore evidentemente mortificata».


«Pensiamo — continua la Piccinelli — a quanto si sarebbe potuto fare con quei quattro milioni: ciclabili di Vicoboneghisio e Casalbellotto, piazza Casali di Vicobellignano, che sembra il piazzale di un’azienda, arredo della piazza del capoluogo e vie limitrofe». Ma come fare per ristrutturare l’ex macello? «Con bandi come quelli giustamente usati per ristrutturare la Casa del Mutilato, il Cavallino e gli uffici dei Servizi sociali ossia con bandi appositi. Tanto più che il tetto della Casa del Mutilato è stato rifatto nel 2017, inoltre il Torrione estense avrà spazi per sedi di associazioni, quindi, forse, si poteva pensare di dirottare i soldi dedicati alla casa del Mutilato su un primo intervento di messa in sicurezza del macello, oppure usare altri bandi per la ristrutturazione che ciclicamente si presentano. È una ‘rigenerazione’ molto aleatoria quella dell’ex macello.

Bar, ristorantini, mercatini, iniziative associative e culturali, momenti di ritrovo? Ottimo, così sono tutti comodissimi ad andare a far spesa al Conad. Quindi non solo si sottraggono risorse ai centri — capoluogo e frazioni —, ma si spostano le iniziative lontano dalle botteghe. Terza considerazione riguardante un aspetto meno evidente, ma non meno indicatore di una politica sbagliata: i magazzini comunali con tutti i mezzi, gli attrezzi e i materiali necessari al Comune e a tutte le sue attività e servizi, sono lo ‘stomaco’ dell’ente, di una importanza vitale proprio in quanto magazzini, oltre che sede di associazioni come la Protezione civile. Pensare di fare, in quegli spazi, anche delle attività di altra natura, oltre a essere controproducente per quanto detto sopra, sottende a una politica di esternalizzazioni che mira progressivamente a spogliare il Comune anche dell’ultimo tosaerba, completando l’opera di ‘riorganizzazione e smantellamento’ dell’ufficio manutenzione del territorio, ormai spalmato sulle spalle di altri uffici e con un unico addetto per tutto il territorio».

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