L'ANALISI
29 Giugno 2022 - 10:29
CREMONA - Caccia alla nutria? Termine superato. Adesso in Lombardia, prima regione d’Italia ad adottare questo metodo di contrasto alla proliferazione del nocivo roditore, comincia la ‘disinfestazione’. Non un’idea, sono soldi sul banco e autorizzazioni già firmate. I fondi, una prima tranche di 100 mila euro, arrivano dal Pirellone. Il problema, è noto, è enorme e sempre più grave per il territorio, per l’agricoltura, per tutti. L’assessore alla partita Fabio Rolfi, da Milano è ottimista: «Negli Stati Uniti e in altri Paesi questi interventi hanno funzionato. Essere la prima regione che li introduce significa aver la volontà di fare tutto il possibile per contenere un problema ormai troppo grande solo per il volontariato, che rimane comunque una risorsa fondamentale a cui va tutto il nostro plauso».
Le ditte specializzate in Pest Control si occuperanno di eradicare le nutrie. Cremona e il Milanese sono il banco di prova dello Stivale. «La Regione – ha spiegato l'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Rolfi – vuole mettere in campo tutte le azioni possibili per contenere un problema enorme, rappresentato dalla proliferazione della nutria. Con la nuova legge regionale abbiamo messo a disposizione risorse per sperimentare l'azione di aziende specializzate in Pest Control. Con una grande quantità di gabbie e personale affiancheranno i volontari in questa attività, definendo obiettivi e zone d'azione, garantendo target prelievi quotidiani e settimanali».
Semplici castorini troppo cresciuti? No. Animali che, loro malgrado, sono stati introdotti in un ambiente non consono e che non trovano un argine alla voracità e alla natalità. Gli unici argini che trovano, quelli di fiumi e canali artificiali, diventano ottimi candidati per riparare la prole. Tutto bene, non confliggesse con l’attività umana e con l’agricoltura che sfama le famiglie in primis: «Oltre a mettere in pericolo la redditività delle aziende agricole – ha ricordato l’assessore – le nutrie scavano tunnel che causano cedimenti degli argini e dei terreni e, di conseguenza, anche delle strade limitrofe. Rappresentano un rischio per la sicurezza stradale e nel territorio cremonese è necessario un intervento urgente».
La Regione s’è fatta avanti con piglio deciso. Ma non è certo Palazzo Lombardia e non sono i politici i primi ad aver denunciato un'emergenza, che fa il paio, ma non è meno grave della catastrofica siccità in corso. Ovviamente, avendo il polso della situazione più di chiunque altro, sono stati gli agricoltori ad accendere la sirena. Non più inascoltati: «Da anni – chiosa Rolfi – chiediamo al Governo di ascoltare un appello unanime delle aziende agricole del Nord: trattare la nutria come una emergenza nazionale e istituire un cospicuo fondo ministeriale per affrontare il problema in modo congiunto e serio, problema la cui gestione ora è solamente a carico di regioni e Comuni».
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