L'ANALISI
VERSO LE ELEZIONI
09 Giugno 2022 - 18:58
CREMA - L’outsider per eccellenza, l’uomo sbucato dal nulla, a meno di due mesi dal voto e alla guida di una lista elettorale sostenuta a livello politico da movimenti eterogenei e certamente di nicchia, come sono Rinascimento di Vittorio Sgarbi, Grande Nord e Movimento nazionale Italiano. Oronzo Santamato, 58enne imprenditore del settore food, rivendica con orgoglio il suo essere un candidato sindaco fuori dagli schemi.
Santamato, lei si professa lontano anni luce dalla solita politica: perché?
«Non accetto quegli amministratori che continuano a raccontare il libro dei sogni. Una volta le favole cominciavano con il classico c’era una volta, adesso iniziano tutte con se sarò sindaco».
La sua è una scelta di campo che punta spazzare via gran parte di ciò che è stato il governo di Crema degli ultimi 20 anni: per questo molti la definiscono un populista che parla solo alla pancia della gente, cosa ne pensa?
«Certo che sono populista, nel senso che io i cittadini li ascolto, mi baso sulle loro esigenze e cerco di ragionare e programmare l’attività amministrativa in funzione dei loro problemi».
Lei non è certo etichettabile, guarda a destra su temi classici come la sicurezza, punto centrale del suo programma, ma tiene in alta considerazione anche argomenti molto cari alla sinistra, ad esempio il sociale.
«Di sicuro non ne posso più, e con me coloro che hanno deciso di far parte della lista «Noi... Crema» e chi ci sostiene in questo progetto amministrativo, di una città venduta su social e giornali come un centro idilliaco. Inoltre, la sovraesposizione di certi personaggi mi dà i brividi. Non ne parliamo per quanto riguarda la loro invadenza. L’ultimo esempio, i candidati e sostenitori di Fabio Bergamaschi (centrosinistra): l’altro giorno ero a Santo Stefano, per incontrare il comitato della frazione e ascoltare i loro problemi e quelli dei residenti. A fianco avevamo il banchetto del centrosinistra. I militanti hanno invaso addirittura il sagrato della chiesa parrocchiale, spingendosi sin sulla porta dell’edificio di culto per consegnare il materiale elettorale ai fedeli che uscivano da messa. Non so come definire la mia rabbia di fronte a un simile comportamento, non c’è più rispetto. Se questi sono quelli che ci vogliono ancora amministrare, abbiamo dei problemi enormi».
Perché Noi...Crema è la vera alternativa all’attuale amministrazione e agli altri competitor?
«Non sono un politico, ma un imprenditore che lavora e che vede quello accade in città. Incontro il genitore che mi racconta che porta il bambino al parco e mi dice che si sente a disagio per la presenza di ubriachi e perdigiorno. La mia critica non è certo per partito preso, ma si basa sulla costatazione della realtà. Sarei il primo ad essere contento del contrario, ma Crema purtroppo non è così. Bisogna cambiare radicalmente, la colpa è di chi per anni ha avuto la possibilità di risolvere i problemi e non lo ha fatto, c’è gente che si candida da 30 anni o più consecutivamente».
In un recente post su Facebook lei ha sottolineato che la sua lista potrebbe raggiungere il 23%. Sarebbe un risultato enorme: ci crede davvero?
«Non reputo sia una fake news l’informazione che mi è arrivata, ma sottolineo anche che noi non abbiamo aspettative. Ogni voto che prenderemo sarà un successo. Daremo voce alla protesta, contro questa politica che non ha più ragione di esistere».
Come cambiare allora Crema? Quali le priorità?
«In primis la sicurezza. Non mi si parli della barzelletta del sindaco di notte (proposta di Sinistra unita, ndr). Va invece aumentato il numero delle telecamere con videosorveglianza biometrica e riconoscimento facciale: le 89 esistenti oggi di cui si bea il centrosinistra sono il nulla. Poi più agenti della Polizia locale con turni sino alle due. Auspico anche un vigile sul mercato alle 5,30 per la rimozione immediata di auto in divieto. Inoltre sostegno ai più fragili: se vogliamo vivere in una comunità dobbiamo avere un cultura solidale. Innanzitutto chi ha disabilità, familiari compresi, sgravi fiscali e interventi a livello domiciliare. Subito più posti in asilo nido e risolviamo il problema della materna comunale Franceschini, ex Montessori: infinite liste d’attesa e poi ti ritrovi con una perdita di 300 mila euro. Voglio vedere personalmente i conti di questa struttura e delle altre comunali. Se necessario sono pronto a mandare a casa dei dirigenti».
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