CALCIO
12 Maggio 2022 - 05:25
Uno scorcio desolante dell'ex cava Alberti
CREMA - Ha suscitato clamore la notizia dell'esposto presentato ai carabinieri forestali da Ettore Aschedamini. Il 61enne residente a Pianengo ha affermato davanti ai militari dell’Arma che l’area della ex Cava Alberti a Santa Maria conterrebbe rifiuti solidi urbani, fusti contenenti sostanze non identificate e amianto.
L’area, dell’estensione di 40 ettari, nel settembre scorso è stata aggiudicata all’asta ad un privato, che di recente ha concordato di cederne circa il 90% al Parco del Serio. Le due parti hanno già sottoscritto un accordo preliminare, ragion per cui l’esposto ha avuto l'effetto di una bomba a orologeria. Sull'argomento sono intervenuti i sei candidati sindaco.
Simone Beretta (Crema… non è uno slogan): «Aschedamini presenta un esposto e il presidente del Parco Basilio Monaci rassicura. Chi di dovere esegua i necessari controlli. Io spero che la situazione non sia come è stata descritta, ma se lo fosse, bisognerebbe procedere con la bonifica dell’area. Trattandosi di una zona molto bella dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, ci saranno sicuramente finanziamenti regionali o statali per poter coprire i costi. Quel che è certo è che non si tratta di un problema del Comune. Se fosse necessario intervenire, servirà del tempo prima che la zona diventi fruibile dal pubblico».
Fabio Bergamaschi (centrosinistra): «Preferisco non commentare».
Maurizio Borghetti (centrodestra): «Credo che dopo l’esposto verranno fatti gli accertamenti del caso. La cosa importante è che non ci siano pericoli per la salute della gente. Mi pare strano però che di questa presenza di rifiuti nell’area della ex Cava Alberti ne fosse a conoscenza soltanto Aschedamini. Se è da anni che esiste questa situazione, perché non si è mai detto o fatto nulla? Se il Parco del Serio intende acquisire l’area, dovrà fare delle valutazioni».
Manuel Draghetti (M5S): «Il nostro Movimento aveva già presentato mesi fa un’interrogazione in Regione, in quanto si erano già evidenziate le situazioni che l’esposto di Aschedamini ha ora elencato. Avevamo chiesto se Regione Lombardia fosse a conoscenza delle intenzioni del Parco del Serio di acquisire il lotto in oggetto e quali fossero le valutazioni rispetto all’utilizzo di risorse pubbliche per il recupero di un’area privata; Chiedevamo anche di conoscere i costi stimati, a carico dell’ente, nonché in cosa consistesse il progetto di recupero, evidenziando il fatto che il Comune non aveva escusso la fideiussione di 150 mila euro per i mancati lavori di ripristino dell’area da parte della Cava Alberti. Ora, nella richiesta di accesso agli atti chiediamo copia del parere legale con cui il Parco ha valutato la possibilità di un esproprio dell’area e copia delle procedure di gara».
Paolo Losco (Sinistra Unita): «Che ci sia una discarica nell'area della ex Cava Alberti non è una sorpresa. Anzi, all’interno del Parco del Serio ce ne sono altre due, a Ricengo e a Sergnano. Quella denunciata da Aschedamini risale agli anni in cui la raccolta differenziata non si faceva, quindi non stupirebbe se ci fosse dell’amianto. I tubi che escono dal terreno per far sfiatare le emissioni dicono chiaramente che sotto ci sono dei rifiuti. Negli anni, il proprietario non ha ma fatto una bonifica e ora mi auguro che non servano soldi pubblici per farla. Credo che il Parco debba ragionare bene su cosa fare».
Oronzo Santamato (Noi Crema): «Non servono tante parole. Quello è il regno dell’abbandono ed è vergognoso accorgersene solamente oggi».
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