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VIABILITÀ E SICUREZZA

Ciclabile: da Crema a Lodi in bici, 15 chilometri «protetti»

Siglata l’intesa tra le due Province: l’avvio del cantiere il prossimo anno, Cremona chiede i soldi a Roma

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

08 Giugno 2022 - 05:15

Ciclabile: da Crema a Lodi in bici, 15 chilometri «protetti»

CREMA - Il primo passo per la costruzione della ciclabile Crema-Lodi, percorso protetto dal 15 chilometri circa che metterà in comunicazione le due città, aprendo a nuovi importanti scenari di sviluppo turistico e rappresentando un servizio importante per i residenti dei centri che si trovano lungo l’ex statale 235. Per quanto riguarda il Cremasco, Bagnolo e Chieve, che avranno così un collegamento ciclabile per le due città. Ieri a Lodi si sono incontrati il presidente della Provincia di Cremona Mirko Signoroni e il collega lodigiano Fabrizio Santantonio, affiancati da altri rappresentanti istituzionali dei due enti e da alcuni tecnici: è stato siglato il protocollo d’intesa che disciplina le prossime tappe del progetto.

Il consigliere alla Viabilità della Provincia di Lodi Enrico Sansotera, il presidente Fabrizio Santantonio, il presidente della Provincia di Cremona Mirko Signoroni e il dirigente lodigiano Alessandro Farnè

La ciclabile correrà sul lato destro della provinciale Crema-Lodi, per chi viaggia verso ovest. Al momento la Provincia di Lodi ha già a disposizione i fondi, pari a 1,5 milioni di euro, per finanziare la propria parte di tracciato, dalla città rivierasca sino a Crespiatica, al confine con il Cremasco. L’ente cremonese, invece, dovrà richiedere un finanziamento statale, e lo farà, come spiega lo stesso Signoroni, «insieme alla Provincia di Lodi. Indicativamente serviranno due milioni di euro per il tracciato tra Crespiatica e il quartiere di Ombriano a Crema».

Per ottenerli i due enti dovranno inoltrare il progetto esecutivo del secondo lotto dell’opera. Nel frattempo, Lodi punta all’avvio del cantiere nel 2023, per il versante cremasco si annunciano invece tempi più lunghi. «Il tratto dell’ex statale 235 tra le due città – si legge nel protocollo – è molto frequentato da ciclisti, nonostante l’assenza di spazi appositamente destinati all’utenza debole. Il motivo è da ricondursi principalmente al fatto che lungo la provinciale sono situati numerosi insediamenti e centri di richiamo di utenza debole e traffico di tipo locale. La strada è interessata da notevoli volumi di traffico (in media oltre 15.000 veicoli al giorno), in particolare di tipo pesante, con una percentuale prossima al 20%: è comune interesse delle Province, coordinare le reciproche attività al fine di attuare strategie per intercettare finanziamenti, utili alla realizzazione dell’opera».

Prossimo passo redarre uno studio di fattibilità dell’intero tracciato. Indicativamente entro fine luglio. «Per il territorio cremasco una ciclabile tra la città e Lodi rappresenta un collegamento di fondamentale importanza per favorire la mobilità dolce, la sicurezza dei ciclisti e garantire inoltre un minor utilizzo dell’auto a chi vive vicino a Crema – conclude Signoroni –: nella progettazione dovremo valutare alcune criticità relative al fatto che nel tratto di nostra competenza ci sono alcuni edifici che confinano con la provinciale, dunque lo spazio per passare con il tracciato è piuttosto esiguo». Potrebbero rendersi necessari parziali rientri del percorso proprio per aggirare questi ostacoli. Da capire anche come verrà organizzata la fase relativa agli espropri.

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