SOS ACQUA
CREMA: FONDAZIONE FINALPIA
24 Aprile 2022 - 05:15
CREMA - Ha riaperto l’Hotel del Golfo, di proprietà della Fondazione Finalpia, e con esso la spiaggia che si affaccia su Capo San Donato, con tutti i suoi sassolini, compresi quelli che non ha mancato di togliersi dalle scarpe il sindaco Stefania Bonaldi. Come preannunciato, questa mattina i primi clienti hanno varcato la soglia del resort, riattivato dopo tre anni e mezzo in cui era rimasto chiuso per il fallimento del precedente gestore. L’accordo firmato da Hyma, il nuovo conduttore, al termine di una lunga trattativa con il Cda della Fondazione, ha permesso di riavviare la struttura.
Alla soddisfazione di Giorgio Pagliari, presidente del Cda, si è unita quella del sindaco, che ha così commentato: «Il patrimonio della Fondazione è messo in sicurezza e sono scongiurate le ipotesi per le quali si era temuto di perderlo. Per questo voglio innanzitutto ringraziare il consiglio, nella persona del presidente Pagliari e dei consiglieri Vera Tagliaferri, Carlo De Blaw, Alessandra Ginelli e Virginio Cavalli. La fiducia da me accordata è stata ottimamente ripagata da un team di professionisti di qualità, che ha affrontato una situazione non facile: una condizione debitoria importante, la possibile prospettiva di una vertenza con la società contraente, il rischio della messa all'asta della struttura, in un periodo di congiuntura globale».
La trattativa è stata serrata e l’esito è un contratto di affitto di sei anni rinnovabile per altri sei; non la vendita auspicata e nemmeno il rent to buy, del primo accordo con Hyma, ma comunque una soluzione. «In questi mesi – prosegue il sindaco – c’è stata una fittissima agenda di incontri, appuntamenti, sopralluoghi, viaggi a Finale Ligure, contatti con diversi soggetti, approfondimenti tecnico-giuridici dei documenti, della convenzione in essere con Hyma e dei possibili correttivi per rendere il contratto vigente più sostenibile, ma anche più garantito per la Fondazione. La soluzione definitiva sgombra il campo dagli scenari cupi che qualche profeta di sventura aveva rappresentato come ineluttabili e che invece l'impegno e la competenza del Cda ha scongiurato, mettendo a tacere i detrattori e coloro che hanno sempre e solo pontificato, senza offrire un minimo contributo costruttivo alla soluzione di questa complicata vicenda. Ormai - conclude Bonaldi - pare chiara la differenza fra chi costruisce, facendo i conti con la realtà, e i maestri delle chiacchiere».
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