L'ANALISI
02 Aprile 2022 - 11:18
CREMONA - Con i compagni della baby gang ha seminato terrore tra i ragazzini. Rapine messe a segno o fallite, pestaggi. Tipo violento l’adolescente che nonostante la sua giovane età ha già accumulato molti precedenti di polizia ed è indagato per tre gravi episodi accaduti tra giugno e novembre dello scorso anno in concorso con due maggiorenni. Su provvedimento del gip del Tribunale per i minorenni di Brescia, da ieri il giovanissimo è stato collocato in una comunità. Sui tre episodi ha indagato la Squadra Mobile.
Risale alla sera del 24 giugno del 2021, giovedì. Verso le otto di sera il minore in compagnia di un maggiorenne era alla Fiera di San Pietro, si aggirava tra le giostre. I due bulli hanno preso di mira un coetaneo, lo hanno aggredito, preso di spalle, bloccato, gli hanno strappato la catenina d’oro e sono fuggiti. Nel giro di poche ore, i poliziotti del dirigente Marco Masia, li aveva individuati. Il giorno successivo, chi ha indagato ha scoperto che la catenina era stata venduta ad un Compra oro per 420 euro.
13 settembre, lunedì. Vicino alla stazione, il giovanissimo e i complici avevano tentato di rapinare alcuni coetanei che stavano per salire sul treno. Una delle vittime era riuscita a scappare. Per evitare che chiamasse le forze dell’ordine, la baby gang aveva bloccato il giovane aggredito. "Adesso chiami il tuo amico e gli dici di tornare indietro". In seguito alle indagini della Squadra Mobile, i tre erano stati denunciati per tentata rapina aggravata, lesioni aggravate e violenza privata aggravata.
19 novembre, venerdì, nel piazzale delle Tranvie, il fronte 'caldo' delle risse e delle violenze. La baby gang aveva aggredito dei ragazzini indiani. C’è chi era stato preso a calci e pugni ed era finito al Pronto soccorso. Durante la fuga, i bulli avevano quasi distrutto un’auto in sosta. In seguito a questo episodio, il minore ora finito in comunità è indagato per danneggiamento aggravato in concorso.
"I fenomeni di devianza giovanile sono costantemente monitorati dalla Polizia di Stato, in stretto raccordo con i servizi sociali e con il Tribunale per i minorenni di Brescia, sia sotto il profilo preventivo che, eventualmente, repressivo", spiegano in questura. "Ogni giorno il personale della Squadra Mobile, del Reparto prevenzione crimine e delle Volanti, con una assidua e incessante presenza sul territorio, anche con il personale in borghese, è impegnato nella mappatura e nell’analisi delle criticità che, talvolta, vedono coinvolti minorenni come indagati o come vittime dei reati, curando tempestivamente le segnalazioni alla Procura della Repubblica per i minorenni di Brescia e ai servizi sociali competenti".
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