L'ANALISI
28 Marzo 2022 - 05:30
CREMONA - La sassaiola contro un autobus di Arriva alla fermata dell’Ipercoop, sulla linea L, è solo la punta dell’iceberg di una condizione che dura da anni. Ma nell’ultimo periodo gli episodi di teppismo si sono moltiplicati.
«Dalla strafottenza — denunciano i sindacati — si è passati a minacce vere e proprie, se non addirittura ad atti intimidatori pesanti. Come il coltello mostrato da un ragazzo ad un collega, colpevole di avergli imposto l’utilizzo della mascherina – afferma Pierangelo Iseppi, segretario provinciale di Faisa Cisal – . Dopo tanti tentativi compiuti per cercare di garantire sicurezza al personale, ci sentiamo impotenti: sembra che nulla funzioni in modo significativo».
Iseppi si riferisce anche alle richieste inviate alla Prefettura, oltre alle denunce sporte alle Forze dell’Ordine o le segnalazioni fatte all’azienda. «I problemi di questo genere sono soprattutto concentrati in stazione e sulla linea L, che collega la stazione stessa alla zona Cambonino-Ipercoop – racconta –. In particolare, un gruppo di ragazzi, alcuni anche tra i 15 e i 16 anni, pretende di utilizzare i mezzi pubblici a proprio piacimento: prima la questione era circoscritta ai biglietti non pagati, ora si è aggiunto il mancato rispetto delle regole anti Covid. Ad una minima resistenza degli autisti, scatta la violenza verbale e non solo. Siamo all’anarchia».
E secondo i sindacati, il quadro sta peggiorando. «Temiamo un’escalation – aggiunge Giuseppe Ruggeri di Fit Cisl – . Avere un controllore a bordo non basta, servono misure più drastiche: come un daspo per interdire dai mezzi pubblici chi commette reati di questo tipo». La sensazione di impotenza di fronte alle ripetute prevaricazioni è il sentimento che accomuna i conducenti: «Il giorno peggiore è il sabato – commenta Attilio Gennaroli, referente della Cgil –. Si tratta di vere e proprie baby gang che oltre a ostacolare il nostro lavoro, lo rendono poco sicuro. Dai dispetti si è passati ai reati: ci sono stati anche episodi di spaccio. L’asticella del rischio si sta alzando sempre di più, e temiamo che prima o poi avvenga qualcosa di grave»
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