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PIEVE D'OLMI

Danneggiata la panchina dell'infermiera Patrizia Bonvini

Ignobile gesto, forse vandalico. E la famiglia ha deciso di rimuovere il crocifisso con la foto

Serena Ferpozzi

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serena.ferpozzi@gmail.com

12 Marzo 2022 - 09:50

Danneggiata la panchina dell'infermiera Patrizia Bonvini

Patrizia Bonvini e la panchina dopo l'atto di vandalismo

PIEVE D'OLMI - Un cuore strappato, i fiori gettati nel fosso. Atti vandalici o semplice dispetto, i motivi di quanto è accaduto non sono ancora chiari. L’unica cosa certa è che il crocifisso con la foto di Patrizia Bonvini non era gradito a tutti, tant’è che la famiglia ha deciso di toglierlo dopo il gesto vandalico — per evitare che qualcuno potesse danneggiarlo. I fatti sono avvenuti a Pieve d’Olmi, in via Fraganesco, dove lo scorso anno era stato inaugurato un angolo per ricordare Patty, l’infermiera dell’ospedale di Cremona di 47 anni che nella notte fra giovedì 2 e venerdì 3 gennaio 2020, era morta tra le mura della sua abitazione dopo una fuga di gas.

Ecco com'era la panchina di Pieve d'Olmi dedicata alla memoria di Patrizia Bonvini

PROGETTO COMMEMORATIVO

A settembre dello scorso anno era stato coronato questo progetto commemorativo proposto da alcuni amici di Patrizia che volevano creare qualcosa per mantenere vivo il ricordo dell’infermiera e che raccontasse le sue passioni. Era stata scelta la passione per la montagna e le camminate. La panchina era stata realizzata ad Edolo dal consorzio forestale dell’alta valle che aveva deciso di donarla. Poi alcuni volontari avevano realizzato il crocifisso con l’immagine di Patrizia ed era stato messo di fianco alla panchina posizionata in un punto strategico, che rientrava nel circuito di passeggiate che abitualmente faceva con il marito. Un luogo isolato, in cui potersi sedere, e ricordare questa giovane donna.

IL CUORE STRAPPATO

Un cuore messo nei pressi della croce è stato strappato e alcuni vasi con i fiori messi vicino alla panchina sono stati gettati nel fosso. «Non sappiamo chi possa essere stato – conferma il sindaco Attilio Zabert – ma visto l’accaduto i familiari hanno deciso di toglierla, prima che possano verificarsi ulteriori danni». In paese tutti si sono resi solidali contri i danni arrecati, un atto incivile e poco rispettoso nei confronti della memoria di una concittadina scomparsa prematuramente e in modo drammatico. C’è chi non avrebbe mai e poi mai tolto quel crocifisso e chi invece, tutto sommato, ritiene che non fosse il luogo adatto, spiegando che sarebbe stato più opportuna una dedica. Certo è che quanto accaduto ha riacutizzato un dolore mai affievolito dal passare del tempo: la perdita tragica di una giovane donna.

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