L'ANALISI
15 Febbraio 2022 - 08:36
Il tribunale di Cremona
CREMONA - Da più di 10 anni è l’incubo dei suoi vicini di casa. Lei è Roberta, casalinga dispettosa di 54 anni, loro, Alberto e Antonella, marito e moglie di 64 e 62 anni, non ne possono più. La vicina li ha sbirciati dalla finestra, li ha tempestati di telefonate e di sms, ha lanciato nel loro giardino l’immondizia, ha danneggiato le gomme dell’auto. Stalking, per il pm. E non molestie, il reato che tre anni fa portò la casalinga dispettosa sul banco degli imputati. Stalking, non molestie, perché i vicini hanno dovuto cambiare le loro abitudini di vita, la moglie, poi, vive nell’ansia. Punto e a capo. Il processo per molestie è stato stoppato sul finire, perché per il reato di atti persecutori si deve passare dall’udienza preliminare. Rinvio a giudizio della casalinga, nuovo processo e giudice diverso, davanti al quale Antonella e Alberto, parti civili con l’avvocato Giampietro Brozzoni, hanno dovuto ricominciare daccapo.
Dispettosa, Roberta, incastrata da marito e moglie con una telecamera piazzata nella loro proprietà. La vicina ha iniziato con la colla, poi è passata ai sassi, all’olio, agli stuzzicadenti, ai pezzetti di legno e persino alle feci, tutto lanciato nel loro giardino. Ha staccato i contatori, ha danneggiato le gomme dell’auto e un giorno è passata alle mani. Ha preso Antonella per i capelli, le ha dato una ‘ciabattata’: distorsione del rachide cervicale, contusione del polso, mal di testa e 10 giorni di prognosi. Ha afferrato Alberto per il bavero della giacca, lo ha spinto e percosso. Roberta è anche accusata di lesioni e percosse.
Il 28 novembre del 2016, alle 18,55 la telecamera piazzata dai vicini riprende Roberta che «schiaccia un tubetto di colla sul davanzale della nostra finestra della sala». È sempre lei che alle 19,17 «si avvicina alla porta di casa, lanciando dinanzi alla soglia dei sassi». Poi «si avvicina alla soglia di casa, si china, versa un tubetto di colla». Il 2 dicembre successivo, «a partire dalle 18,32», Roberta si avvicina all’auto di Antonella «parcheggiata in area di nostra proprietà». E che fa? «Vi versa sopra una sostanza risultata collosa sia sul finestrino che sul parabrezza». Quel giorno «sparge olio sotto la finestra della sala», l’indomani «sparge del terriccio a terra». L’indomani ancora, la casalinga torna alla carica.
Assistita dall’avvocato Alessandro Zontini, la casalinga nega. «Non ho mai colpito con una ciabatta la signora, quel giorno avevo discusso con lei e con suo marito, ma l’ho solo spinta. Ho preso per il bavero il marito per difendermi durante una lite». Nega di aver rovinato le gomme. E di aver sbirciato i vicini dalla finestra. Ammette le telefonate e gli sms alla vicina, «ma ho reagito alle sue provocazioni». Nega di aver buttato l’immondizia nel loro giardino. «Sì, due volte ho buttato del Vetril sul loro tappeto, ma perché loro lanciano pietre e mozziconi di sigaretta dalla mia parte».
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