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CORONAVIRUS. L'APPELLO

L'ex sindaco Rossetti: «Vaccinatevi: solo così batteremo il mostro»

Ancora positivo dopo cinque tamponi molecolari: «Ora sto meglio ma ho rischiato grosso: il siero mi ha salvato dalla terapia intensiva»

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

17 Dicembre 2021 - 05:20

L'ex sindaco Rossetti: «Vaccinatevi: solo così batteremo il mostro»

Mario Rossetti

SESTO CREMONESE - «Vaccinatevi, è l’unica strada per difenderci dal mostro». Mario Rossetti, di Casanova del Morbasco, ha fatto il sindaco per quasi dodici anni a Sesto. Non è famoso come l’altro Mario nazionale (Draghi), che guida il Governo. Ma se per togliere qualche nome dal lungo elenco dei renitenti al vaccino e aggiungerlo a quello dei «pro-vax» può servire anche la sua testimonianza, si presta volentieri alla causa raccontando la sua brutta avventura con il Covid-19. Sì, perché lui, a 78 anni compiuti, per colpa del Covid ha rischiato di finire in Terapia intensiva. Se non c’è andato deve dire grazie proprio al vaccino. Pur avendo fatto anche la terza dose il virus l’ha beccato comunque e questi ultimi trenta giorni sono stati molto difficili. Insomma ha rischiato grosso. Oggi, dopo cinque tamponi molecolari, è ancora positivo, ma il peggio è passato.

L'APPELLO. «I primi sintomi – spiega l’ex primo cittadino Mario Rossetti — li ho avuti il mattino del 13 novembre, ma non pensavo affatto si trattasse di Covid: avevo leggeri brividi, dolori muscolari ovunque e un grande senso di stanchezza. Poi la febbre nel pomeriggio ha cominciato a salire fino a sfiorare in tarda serata i 39 gradi. Stavo malissimo, non mi reggevo in piedi. Gli antipiretici non mi hanno fatto nulla e allora il mio medico mi ha sottoposto al tampone ed è arrivata la sentenza». Continua Rossetti: «Ho sempre temuto di potermi ammalare e proprio per questo ho sempre cercato di usare tutte le precauzioni possibili e immaginabili e quando mi sono illuso di averla passata liscia è arrivata questa mazzata, quasi certamente originata da un mio ingenuo abbassamento della guardia». 

Quando mi sono illuso di averla passata liscia è arrivata questa mazzata, quasi certamente originata da un mio ingenuo abbassamento della guardia

Il senso civico e l’obbedienza alle norme hanno sempre comunque guidato tutte le sue scelte, a cominciare proprio da quella di vaccinarsi: «La lunga militanza prima come delegato sindacale e poi come amministratore pubblico – conferma Rossetti – hanno rafforzato il mio senso del dovere e l’idea che prima di tutto deve essere tutelato il bene collettivo e nonostante i dubbi che umanamente tutti possiamo avere, le rassicurazioni di medici, virologi e Organizzazione Mondiale della Sanità mi hanno convinto ulteriormente che il vaccino è un’efficace barriera protettiva che io ho constatato sulla mia pelle, perché è stato il mio salvagente e se non l’avessi fatto molto probabilmente un soggiorno in terapia intensiva non me lo toglieva nessuno».

Sui no vax Rossetti la pensa così: «Per loro libera scelta si pongono fuori dal collettivo, anche se poi scopriamo che è bastato il super Green pass, che limita tante libertà ai non vaccinati, per far cambiare idea a molti di loro. Questo dimostra che le loro argomentazioni non erano poi così fondate. Ho provato a parlare con qualche amico no vax prima di ammalarmi, ma non ce l’ho fatta a convincerlo. Oggi sarei più determinato e combattivo perché oltre a raccontargli la mia brutta esperienza, lo inviterei ad ascoltare le testimonianze di quanti come lui e tanti altri manifestavano contrarietà al vaccino, per poi cambiare idea dopo essere stati colpiti dalla malattia».

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