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Covid, medaglia d'oro e veleni: il premio divide

Benemerenza ai sanitari fra le polemiche. La minoranza: «E gli altri?»

Massimo Schettino

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14 Marzo 2023 - 08:44

Covid, medaglia d'oro e veleni: il premio divide

Carlo Malvezzi (FI), Alessandro Fanti (Lega), Saverio Simi (FI) e Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona)

CREMONA - Nonostante il via libera unanime, è un Consiglio comunale diviso quello che ieri, a tre anni dalla pandemia, ha archiviato fra le polemiche la pratica della Medaglia d’oro. Sabato riceveranno la benemerenza i rappresentanti di tutti gli operatori sanitari e dell’intero comparto socio-assistenziale. Medaglia e diploma saranno consegnati alle 10,30 in occasione di una cerimonia nella Sala dei Quadri di palazzo comunale nel corso della quale sarà attribuita la cittadinanza onoraria alla ong Samaritn’s Purse, collegata da remoto dagli Usa.

L’Ufficio di presidenza di martedì non aveva registrato alcun passo indietro dei proponenti, così ieri il Consiglio ha esaminato due distinte proposte.

La primapremiare gli operatori sanitari — ha avuto il via libera di maggioranza e opposizione, mentre ha avuto il sì della sola minoranza (10 a favore e 18 astenuti) la seconda delibera che voleva estendere l’onorificenza anche a «farmacisti, forze dell’ordine, vigili del fuoco, addetti alla vendita di beni di prima necessità, operatori delle pompe funebri ed addetti cimiteriali».

E ieri l’opposizione ha voluto «dare voce a chi è rimasto in silenzio». Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) ha letto la lettera della cassiera di un supermercato: «Avevamo paura, ma abbiamo sempre cercato di svolgere il nostro lavoro». Saverio Simi (FI), ha citato la testimonianza di un operatore delle pompe funebri: «Spesso c’eravamo solo noi al fianco di chi moriva». Beppe Arena (FdI), ha dato voce ad un poliziotto: «Fondamentale per noi è stato lo spirito di corpo e la coesione». Simona Sommi (Lega) ha letto la lettera scritta a La Provincia dalla farmacista cremasca Erica Denti. Carlo Malvezzi (FI) ha spiegato: «Abbiamo voluto seguire i criteri usati dal Capo dello Stato che nel 2020 ha voluto premiare 57 persone, fra cui la nostra Elena Pagliarini, esponenti di diverse professioni, persone in carne ed ossa che hanno fatto il loro dovere. Bene il riconoscimento ai sanitari, voteremo a favore convintamente. Auspico un voto unanime a entrambe le delibere e chiedo alla maggioranza un segnale di unità. La nostra proposta non vuole dividere, ma è inclusiva».

Per la maggioranza, il capogruppo Pd Roberto Poli ha sottolineato che «premiare tutti equivale a non premiare nessuno e offusca il riconoscimento a chi, come i sanitari, era in prima linea. Inoltre, un elenco delle categorie rischia di lasciarne sempre fuori qualcuna».

Enrico Manfredini ha spiegato che la scelta di premiare i sanitari è un riconoscimento al ruolo essenziale di chi ha salvato delle vite, mettendo a rischio la propria. Amara Fabiola Barcellari (Pd), infermiera: «Pensavamo che il Covid ci avesse fatto tutti più buoni, invece il personale sanitario è vittima di aggressioni quotidiane. La medaglia io la darei a chi non c’è più».

Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona) ha attaccato: «Se avessimo approvato l’odg per Bosio oggi saremmo qui a discutere di altre categorie? Credo di no. Questa discussione è becera e sgradevole e sbagliata la modalità con cui l’opposizione dopo aver proposto la medaglia ad personam ora intende mettere una categoria contro l’altra».

Il sindaco Gianluca Galimberti in un intenso intervento ha apprezzato le testimonianze lette in Aula dall’opposizione: «Sono belli i racconti che avete fatto. Li raccogliamo insieme ad altri dieci o venti. Vogliamo fare un libro, poi magari non sarà edito, ma rimarrà nella storia della nostra città».

Ha quindi ricordato i giorni del lockdown e ha aggiunto altre categorie a quelle elencate dall’opposizione: le associazioni di volontariato, i dipendenti di Padania Acque e di Lgh, il personale amministrativo di Asst e Ats, il Decimo Reggimento Guastatori, i ristoratori, i commercianti, le categorie economiche, chi ha perso il lavoro e anche «voi giornalisti».

«La medaglia d’oro — ha spiegato Galimberti — va data a questa città. Va data a 72 mila persone di queste città. Ma come facciamo a scegliere? Allora la diamo a quella categoria che più di altre è stata sul fronte. Noi ci inchiniamo a loro perché loro rappresentato tutti noi. La loro forza, il loro coraggio rappresentano quello di tutte le persone, di tutte le categorie e il coraggio di 72 mila cittadini di Cremona».

Iniziata nel novembre 2020 con la proposta di Forza Italia di premiare lo pneumologo Giancarlo Bosio, candidato nel 2019 nella lista civica Viva Cremona a sostegno di Malvezzi sindaco, la vicenda della medaglia è passata attraverso diverse svolte.

Giudicando troppo personalistica la proposta ‘azzurra’, la maggioranza aveva optato per onorare medici e infermieri. A questi erano poi stati aggiunti i rappresentanti delle Croci e di tutte le professioni sanitarie. E su questa ‘quadra’ c’era stato l’accordo, poi saltato con Forza Italia che aveva accusato: «Niente benemerenza a Bosio perché di centrodestra».

L’ex primario di Pneumologia aveva quindi fatto un passo indietro facendo sapere che non avrebbe accettato quella che era diventata «la medaglia della discordia». L’opposizione aveva quindi rilanciato aggiungendo altre professioni a quelle già individuate.

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