L'ANALISI
17 Ottobre 2022 - 05:20
CREMONA - Stanchi di attendere che approdi in Aula, i consiglieri comunali di Forza Italia e Viva Cremona hanno deciso di ritirare la mozione presentata il 20 novembre 2020 con cui chiedevano che fosse attribuita la Medaglia d’oro Città di Cremona a Giancarlo Bosio, l’ex primario di Pneumologia durante la prima ondata Covid. Un ritardo «che ha motivazioni tutte politiche» secondo Carlo Malvezzi, Federico Fasani, Saverio Simi e Maria Vittoria Ceraso, che hanno deciso di scrivere una lettera aperta a Bosio.
Si tratta di un contropiede rispetto alla presidenza del Consiglio comunale che ha fissato per domani alle 18 un Ufficio di presidenza per discutere proprio di «Onorificenze». Nella loro lettera i consiglieri ‘azzurri’ scrivono: «Due anni di rinvii e trattative ci hanno indotto a temporeggiare per capire se c’erano margini di intesa, che ad oggi però sono risultati inesistenti. Perché, caro dottor Bosio, nonostante tutti i capigruppo siano disposti a riconoscere il tuo valore professionale e umano, qualcuno ha insinuato il dubbio che la tua candidatura non sia opportuna per il tuo collocamento politico nell’area di centrodestra, considerato il fatto che nel 2019 eri candidato nella lista civica Viva Cremona a sostegno del candidato sindaco Malvezzi. Pertanto tra le varie ipotesi di trattativa ci è stato proposto di prevedere lo stesso riconoscimento per il dottor Angelo Pan, a cui va certamente riconosciuto un ruolo altrettanto prezioso nell’emergenza pandemica, per rendere la proposta politicamente più equilibrata placando eventuali malumori relativi alla sola tua candidatura».
«In pratica - continuano -, per i capigruppo di maggioranza, il tuo credo politico viene prima della tua professionalità, umanità, dedizione per la città e i suoi cittadini e per questo non saresti meritevole di ricevere la medaglia d’oro Città di Cremona a meno che la stessa non sia attribuita ad un altro medico di loro gradimento. E così per mesi abbiamo affrontando di tanto in tanto l’argomento in vari Uffici di Presidenza, per cercare di portare a casa comunque il tuo riconoscimento. Oggi ci rendiamo conto di aver sbagliato a cercare di mediare con chi considera il valore delle persone in base alla sua presunta collocazione politica e vogliamo prendere le distanze da questo modo di pensare e di agire».
Come? Ritirando «a malincuore» la mozione. E «ben sapendo che il più grande riconoscimento per te è la stima e la gratitudine che ti dimostrano quotidianamente i tanti pazienti che hai curato e salvato nei tuoi quarant’anni di onorato servizio. Tanto più che la proposta finale che ci ha sottoposto la maggioranza e che sarà all’ordine del giorno dell’Ufficio di Presidenza — aggiungono i consiglieri di Forza Italia e Viva Cremona — è l’attribuzione della medaglia d’oro ‘agli operatori sanitari’. Sinceramente riteniamo che questa proposta non sia credibile e sincera soprattutto per le circostanze in cui è nata l’iniziativa e cioè per indurci a ritirare la nostra mozione. Più volte abbiamo specificato in Ufficio di Presidenza che la proposta di un riconoscimento al dottor Bosio non voleva in nessun modo sminuire quanto fatto da tutto il personale sanitario e non del nostro ospedale, ma era semplicemente volto a premiare un uomo simbolo di quel periodo di emergenza che da quarant’anni era al servizio del nostro ospedale rendendo così onore a tutti gli operatori sanitari».
I consiglieri ‘azzurri’ ricordano anche «la tua decisione di proseguire la tua attività in ospedale durante un periodo ancora di piena emergenza Covid», «un esempio straordinario di generosità, altruismo, amore per la tua città, i suoi cittadini e il tuo lavoro, soprattutto tenuto conto dei rischi a cui ti stavi ancora una volta esponendo nella lotta alla pandemia per salvare il maggior numero di malati possibili». E concludono ricordando che «anche il Presidente della Repubblica non ha premiato tutti gli infermieri d’Italia ma ha attribuito l’onorificenza di Cavaliere a Elena Pagliarini, l’infermiera di Cremona ritratta nella foto diventata simbolo dell’emergenza Coronavirus, senza che questo abbia creato malumori o critiche tra i colleghi infermieri che crediamo si siano sentiti onorati per questa premiazione. Ma mentre per Elena Pagliarini il suo credo politico non è stato una discriminante, per te caro dottor Bosio lo è stato. Siamo delusi e amareggiati per questo modo di far politica, che distingue le persone tra nostri e vostri quando si tratterebbe solo di riconoscere il valore delle persone per quello che sono e fanno e non per il loro orientamento politico».
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