L'ANALISI
08 Luglio 2023 - 05:15
DOVERA - C’erano tutti o quasi, l’altra sera nella sede del gruppo comunale di protezione civile il Pilastrello, i volontari delle varie organizzazioni provinciali che, nell’ultimo mese e mezzo, sono stati protagonisti delle missioni in Romagna. Insomma, i reduci delle fatiche per dar manforte alle popolazioni duramente colpite dalla spaventosa alluvione di maggio.
Un ritrovo, di carattere formale, ma anche l’occasione per una cena in compagnia, voluta dal presidente dell’amministrazione provinciale Mirko Signoroni, per ringraziare i volontari. Spazio anche a un’analisi dei punti di sviluppo della colonna mobile.
Presenti, tra l’altro, diversi amministratori locali, al fianco della settantina di referenti dei gruppi Il grifone di Soncino, Platina di Piadena, San Marco di Casaletto Ceredano, Lo stagno di Stagno Lombardo, La torre di Rivolta d’Adda, Castrum Leonis di Castelleone, Il grande fiume di Casalmaggiore, i volontari di Sospiro, I due navigli di Casalbuttano.
Inoltre, gli iscritti all’Ana e i referenti della colonna nazionale: Anai di San Bassano, Sparviere di Crema, Aquile di San Giovanni in Croce e gli Alpini di Cremona.
«Innanzitutto un profondo grazie che viene dal cuore — ha esordito Signoroni — anche in questi difficilissimi e drammatici momenti, vi siete distinti portando aiuto, sostegno e soccorso alle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia Romagna. Siete unici».
Con Signoroni la funzionaria responsabile della protezione civile della Provincia, Elena Milanesi. «Partiti come colonna regionale, primi ad arrivare sul campo come segreteria ed ultimi a partire da Sant’Agata sul Santerno — ha ricordato Milanesi —: abbiamo fatto un ottimo lavoro. La colonna provinciale si deve evolvere e si sta ristrutturando e implementando in modo considerevole, con nuove attrezzature e mezzi, sostenuti da forti investimenti. Vi sono altre associazioni che non sono qui con noi stasera, che però hanno partecipato con la colonna nazionale. Senza il volontariato, la Romagna non poteva tornare alla normalità. Senza di voi il Paese sarebbe in grosse difficoltà nelle emergenze e crisi che, purtroppo, sempre di più si stanno verificando».
Il presidente del comitato di coordinamento del volontariato Bruno Canevari ha così concluso: «Mettercela tutta per essere una squadra sempre più coesa e che si aiuta a vicenda, con scambi di esperienza e sinergie, per mettere in campo azioni sempre più efficaci».
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