Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA

Ciclabili monche, un pericolo: «In 3 anni nulla è cambiato»

La Fiab segnala i punti critici, nodo pedonalizzazione a Porta Ombriano: chiesti interventi urgenti

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

26 Novembre 2022 - 05:20

Ciclabili monche, un pericolo: «In 3 anni nulla è cambiato»

CREMA - Le ciclabili incompiute, ovvero quei tratti che mancano in città per completare la rete di percorsi protetti, che così com’è risulta monca. Il vuoto più evidente si trova in via Gaeta. Considerando l’aumento esponenziale del traffico, già ora molto sostenuto, che comporterà l’apertura del sottopasso ferroviario veicolare, dovrebbe essere una priorità. In merito a questo e ad altri interventi, la Federazione ambiente e bicicletta aveva presentato una mappa dettagliata oltre tre anni fa.

Al momento nulla è cambiato, restano i percorsi monchi. Il nuovo accordo tra Fiab e Comune – la convenzione firmata dal presidente Davide Severgnini con l’assessore alla Mobilità Franco Bordo – dovrà necessariamente dare priorità agli investimenti per completare la rete urbana ciclabile e poi per ampliarla. Non è un mistero che Fiab chieda da tempo di fare in piazza Giovanni XXIII quello che è stato fatto negli anni scorsi in piazza Garibaldi, ovvero pedonalizzarla.

Servono poi nuovi tracciati «in via IV Novembre, potrebbe essere ricavato riducendo la carreggiata esistente, con l’aggiunta di un percorso ciclabile in via Viviani in modo da connettersi con via Libero Comune – avevano evidenziato nei mesi scorsi i volontari della Federazione –: interventi sono necessari nelle vie Stazione e Mercato in modo da connettere viale De Gasperi al viale Santa Maria della Croce».

Manca sempre all’appello il completamento della cosiddetta «ciclabile delle scuole» – peraltro sovente occupata da auto in sosta abusiva – di via Treviglio. C’è da realizzare l’ultimo tratto in uscita su via Mercato, affiancando il canale scolmatore Cresmiero. Attraversata via Mercato, la ciclabile dovrebbe poi proseguire per duecento metri in via Fratelli Bandiera, collegandosi a quella di viale Repubblica. In questo caso l’intervento non pare essere particolarmente dispendioso dal punto di vista economico, semmai necessita di una riduzione degli spazi per le auto, in particolare alla voce parcheggi, in via Bandiera, per lasciare un’area sufficiente al tracciato protetto.

In merito a questo tracciato la proposta di Fiab è perentoria: «Per mettere fine al parcheggio selvaggio vanno installati archetti lungo tutto il percorso, specialmente nella zona che costeggia il plesso scolastico di via Braguti, dove si registrano ogni giorno parcheggi abusivi, in particolare negli orari di entrata e uscita degli alunni».

Altro problema mai risolto quello di via Brescia. Qui, però, la colpa è principalmente dei ciclisti indisciplinati che utilizzano il marciapiede come percorso, rasentando dunque case, passi carrai, negozi e altre attività commerciali. Ogni volta che un residente deve uscire in auto dal cancello il rischio di investire qualcuno è dietro l’angolo. L’alternativa ci sarebbe, la ciclopedonale di via Vittorio Veneto, che si stacca da via Brescia per poi rientrare sulla stessa da via XI Febbraio. Dovendo però allungare il percorso, molti ciclisti evitano accuratamente questo tracciato, realizzato diversi anni fa. Il percorso è caratterizzato da una colorazione rossa, che in alcuni punti risulta però ormai sbiadita.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400