L'ANALISI
03 Novembre 2022 - 05:25
VAILATE - Sarebbe andata incontro a morte certa, perché accecata, la poiana che Ettore Cassani, pensionato, ex assessore comunale al personale, ha trovato e recuperato nei giorni scorsi in un bosco alla periferia di Vailate. L’animale ora è in cura all’Oasi WWF «Valpredina» di Cenate Sopra, in provincia di Bergamo dove viene amorosamente curata. «Domenica mattina –racconta Cassani- sono uscito in cerca di funghi e mentre mi trovavo al pioppeto che si trova dietro la Colombera, la cascina diroccata situata lungo la provinciale 2 Crema-Vailate, verso Pieranica, ho intravisto, a una cinquantina di metri da me un grosso uccello che stava atterrando nei rovi».
«Sono abituato a frequentare la campagna - prosegue l’ex assessore-, conosco i comportamenti degli animali selvatici e quello di quel volatile mi è parso strano. Molto strano. Così mi sono avvicinato ed ho notato che si trattava di un rapace. Cosa ancora più strana, uccelli del genere non si lasciano avvicinare, questo invece ha tentato di scappare mentre ero a un solo metro di distanza da lui. Era chiaro che qualcosa non andava. La poiana si era alzata in volo ma in pratica mi girava attorno e, soprattutto, finiva per sbattere contro i rami degli alberi».
Cassani, dotato di guanti senza i quali non si reca mai in campagna, non ha esitato a tentare di catturare il rapace. «Sono riuscito a prenderlo – continua - e non è stata un’operazione semplice, anche perché i suoi artigli affondavano nei miei guanti. Ho constatato che aveva un grave problema agli occhi abbastanza grosso dal momento che erano tumefatti. Una volta recuperato l’uccello, un esemplare adulto, l’ho avvolto nella mia sciarpa, che portavo al collo, me lo sono preso in braccio e sono tornato a casa alla guida del mio Fiat Doblò, non prima però di aver telefonato ai Carabinieri di Crema, che hanno preso nota dei miei dati personali e del luogo del ritrovamento e mi hanno autorizzato a portarla via. In casi come questi occorre infatti avvisare le forze dell’ordine».
Una volta a casa, Ettore e sua moglie Giusy Dominoni hanno prestato le prime cure alla poiana. «Abbiamo provato – prosegue l’ex assessore - a metterle sugli occhi degli impacchi con acqua e camomilla. Inizialmente era molto aggressiva, ma con il passare dei minuti si è tranquillizzata lasciandosi accudire. Probabilmente sentiva sollievo. Dopo parecchi lavaggi un occhio è sembrato migliorare, l’altro invece peggiorava. Inoltre, nonostante tentassimo di dargli della carne macinata, si rifiutava di mangiarla mentre beveva acqua, che gli ho dato con una siringa. A quel punto, vista la situazione, ho fatto qualche telefonata» finché, finalmente, ho trovato la disponibilità dell’Oasi Valpredina WWF di Cenate Sopra, in provincia di Bergamo, specializzata nella cura degli animali».
Inizia così il viaggio verso la salvezza: «Ho portato là la poiana, non senza qualche difficoltà, a dire il vero, visto che non è un luogo raggiungibile mediante strade larghe e comode. Alla Valpredina gli addetti lo hanno preso in cura. Soffre di un’infezione agli occhi».
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