L'ANALISI
SAN GIOVANNI IN CROCE. LA STORIA
08 Luglio 2022 - 05:15
Il corvo Checco con il suo salvatore Piergiuseppe Osini
SAN GIOVANNI IN CROCE - E’ diventata la mascotte di via Giuseppe Aragona, Checco, il corvo salvato da Piergiuseppe Osini. La storia è iniziata qualche tempo fa, quando Osini, pensionato e volontario all’interno del parco di Villa Medici del Vascello, ha trovato il volatile sull’asfalto. «Stavo tornando a casa e in via Grasselli Barni, all’altezza dell’oratorio, ho visto l’uccello. Sicuramente era caduto da un nido di un albero del parco di Villa Grasselli. Non sapeva ancora volare ma era già piuttosto grandicello, anche se cucciolo per la sua specie». Una volta a casa, appunto in via Aragona, Osini lo ha posizionato su un albero, dove ha iniziato a prendere confidenza con l’ambiente. «Avendo anche un gatto ed essendoci altri felini in zona, di sera lo mettevo nel trasportino del gatto e lo portavo in casa a dormire, quando ha iniziato a volare ovviamente è rimasto fuori».
Con il passare del tempo e dei giorni Checco diventava sempre più disinvolto, anche se all’inizio l’alimentazione ha presentato qualche problema. «Essendo ancora piccolo voleva essere imboccato e ogni volta che si avvicinava la mano, anziché ritrarsi, apriva la bocca per prendere cibo. Se il cibo lo si appoggiava da qualche parte non lo mangiava, voleva proprio essere imboccato». Più passavano i giorni e più il corvo cresceva, anche grazie al cibo che i vicini di casa gli davano e alle crocchette del gatto, di cui si è poi scoperto essere golosissimo. In alcuni casi è lo stesso Checco a picchiettare sul vetro delle finestre delle case emettendo il tipico gracchiare per attirare l’attenzione degli umani.
«E’ un animale molto furbo, che ha imparato ad avere la presenza delle persone a fianco e non ne ha paura. Mi porta a casa diversi piccoli oggetti di ferro e luccicanti, e a volte li nasconde. Un giorno sono arrivati alcuni corvi in prossimità della casa, si sono messi sul tetto di fianco e lo hanno chiamato, si capiva chiaramente che cercavano di conoscersi. Checco però non se ne è andato con loro ma è rimasto qui. Eravamo convinti che una volta cresciuto se ne andasse, ma abbiamo visto che di giorno vola nelle zone limitrofe alla via, ma quando è il momento di cibarsi torna a casa. Se la porta è aperta vuole anche entrare in casa e anche a qualche vicino è capitato di vederselo sul davanzale a chiedere cibo». A vedere lo straordinario volatile e lo speciale rapporto che si è instaurato tra lui e Osini sono giunti anche alcuni residenti in zona, con i loro figli, increduli e felici di questa storia.
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