Egregio direttore, dopo le alluvioni che hanno colpito varie zone del mondo e la Sardegna in particolare, si deve assistere, ora, al rimbalzo delle responsabilità (come al solito). E’ evidente che il permissivismo che ormai è normale nel nostro Paese, genera tutte queste catastrofi che, alla fine, causano spese folli di riparazione di opere pubbliche, strade e caseggiati, che incidono gravemente sul bilancio privato e statale. Per evitare una situazione così disastrosa servirebbe maggiore rigore nel controllo del territorio, minore permissivismo e più attenta applicazione delle leggi, che pure esistono, per la conservazione del territorio medesimo. Purtroppo situazioni di grave pericolo esistono anche nel nostro territorio comunale, alberi di alto fusto di dimensioni esagerate allignanti in piccoli giardini condominiali, che se abbattuti provocherebbero danni ingenti al patrimonio immobiliare (vedi, tanto per esempio, zona Po), fossati e canali di colo semiabbandonati e mancanza di ogni forma di prevenzione da parte dei privati, possono dare luogo, in caso di nubifragi, ormai quasi normali, a gravi situazioni di danno per i privati stessi e, di rimbalzo, per la gestione pubblica del territorio. Alla luce di quanto sopra esposto sarebbe opportuno, a mio avviso, che la pubblica autorità competente avviasse un serio programma di accertamenti delle situazioni in atto nel territorio, imponendo a chi di dovere il rispetto del territorio stesso che è un bene comune e che non deve essere violentato come invece avviene da vari decenni. E’ inutile, a danno avvenuto, imprecare al destino avverso: in tutte le situazioni di grave disagio per il territorio c’è la mano dell’uomo, che non ha saputo mettere in atto accorgimenti adeguati per la propria incolumità. Rosolino Antonioli (Cremona)
Concordo sull’assoluta esigenza di rispettare il territorio ma non farei l’errore di paragonare situazioni tanto diverse. Una cosa è una pianta da ‘contenere’perchè potenzialmente pericolosa o un canale di colo da mantenere pulito, altra cosa è la devastazione di cui ci stiamo occupando in merito all’alluvione in Sardegna. In quella terra negli ultimi trent’anni l’ambiente è stato letteralmente violentato da migliaia di abusi regolarmente sanati da una vergognosa politica di condoni. Sarebbe ora di finirla.