L'ANALISI
19 Giugno 2025 - 12:08
CREMONA - Sono silenziosi, ognuno raggiunge la sua classe in attesa di essere chiamato a entrare. Rito scaramantico con il prof di economia aziendale Federico Benna per Sara Pozzi, Marco Borelli e Marouan Lamghari, con tanto di grido: «Nooo all’analisi dei flussi!».
La prova di economia aziendale verte su esercizi tipici di analisi, a partire da alcune informazioni tratte dai documenti del Report annuale 2023, approvato dall’assemblea degli azionisti, e da atti del Consiglio di amministrazione.
Matteo Puerari dell’Aselli, di buon passo verso i suoi compagni di classe, commenta: «Italiano è andata, matematica sarà dura, ma sono fiducioso. Una prova peggiore di quella dell’anno scorso non può essere data».
Nicole Capoferri e Riccardo Ziliani si sono invece confrontati con l’immancabile studio di funzione, addolcito da una citazione di Cartesio: «La ragione non è nulla senza l’immaginazione».
Al classico, dove è uscito latino, gli studenti hanno affrontato un brano dal De Amicitia di Cicerone. Il professor Emilio Giazzi osserva: «Il testo di per sé è di media difficoltà, traducibile. Ma non è più il tempo della nostra maturità, quando c’era solo da tradurre. Ora i ragazzi sono chiamati a produrre un commento e a contestualizzare l’autore. C’è un particolare: Cicerone è programma di quarta. Ai miei ho detto di ripassare l’autore delle Catilinarie. Forse è questo il vero scoglio della prova».
Volti un po’ basiti e preoccupati al linguistico, dove è uscita la prima lingua: inglese. Una traccia richiedeva lo sviluppo di un elaborato sul fast fashion e il suo impatto sulla salute pubblica e sull’ambiente, a partire da un articolo della Boston University. Un’altra proponeva un brano tratto da Every Day is Mother’s Day di Hilary Mantel, in cui si racconta l’esperienza dell’autrice come assistente sociale in un ospedale geriatrico, toccando il tema della perdita.
«Si tratta di una prova difficile, non solo per l’autrice poco nota ma anche per la complessità dei temi – spiega Giuseppina Simonini –. I ragazzi devono scrivere due testi di 300 parole in inglese. È un lavoro molto complesso».
Il tema di informatica al Torriani ha riguardato dataset, intelligenza artificiale e la capacità di smascherare fake news. «Prova non banale – commenta Riccarda Gavazzi – e per chi non padroneggia bene l’italiano, come molti nostri studenti stranieri, non facilmente interpretabile».
All’artistico, per la sezione figurativa, «la traccia prevede di realizzare un elaborato legato al tema dell’attesa, partendo da una citazione di Eugenio Borgna, con una serie di suggestioni pittoriche – spiega Marco Serfogli –. La prova si articola su tre giorni, sei ore al giorno. È una bella traccia, che i ragazzi hanno accolto con tranquillità».
Fotogallery: FotoLive/Leonardo Calvi
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