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LA MATURITÀ 2025. IL PRIMO SCRITTO A CREMONA

Pasolini e il Gattopardo, le tracce lasciano dubbi

Fra i maturandi dei licei perplessità per gli argomenti che non suscitano entusiasmo

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

18 Giugno 2025 - 19:34

Pasolini e il Gattopardo, vince l’incognita tracce

CREMONA - Escono alla spicciolata, un poco provati, chi sorridente per aver azzeccato la traccia giusta, chi più perplesso. Lo scritto di italiano — firmato ministero dell’Istruzione — ha lascito tiepidi i più: tracce abbordabili, ma Pasolini e Tomasi di Lampedusa sono parsi un brutto scherzo, tutti si aspettavano Montale o D’Annunzio. Tanti gli argomenti, ma considerati grigi, non stimolanti dai più, si è proceduto, nella scelta, per esclusione. Borsellino e i giovani, la riflessione sul rispetto, la traccia sul New Deal e la relazione fra uomini di potere e media, il tema a sfondo ecologico sulle suggestioni di Telmo Pievani, per finire col rapporto fra indignazione e social.

Come sempre i pronostici della vigilia sono stati un buco nell’acqua. Ma alla fine delle sei ore di prova i diretti interessati non sembrano più di tanto preoccupati per le aspettative mancate.
Di prima mattina il sindaco Andrea Virgilio, camicia bianca perfettamente stirata, che fa risaltare l’abbronzatura, fa i suoi auguri, via Instagram, ai ragazzi per la maturità dalla sala Giunta del comune: ricorda loro di far tesoro di questa giornata, di metterla nel cassetto dei ricordi e di non perdersi d’animo, di essere pronti alle nuove opportunità che arriveranno a esame finito.

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Si attendono a vicenda, davanti all’ingresso del Manin, poco dopo le 13. Mattia Varani è andato a colpo sicuro: «Mi interessa la storia, la traccia sugli anni Trenta faceva per me e poi la possibilità di un raffronto con l’attualità mi ha convinto».
Francesco Zambelloni ha scelto il New Deal, giudicandola la traccia più interessante, mentre Sara Bettino ha puntato su Pasolini: «Mi piace la letteratura e poi si trattava di riflettere sul rapporto poesia e natura in generale».
Alice Resconi non ha avuto dubbi nel scegliere la poesia di Pasolini, e altrettanto vale per Ernesto Cavallo che ha scelto anni Trenta e New Deeal: «Sono più portato per argomenti di attualità che per la letteratura».
Stessa scelta allo scientifico Aselli, Luca Odierna, «all’inizio sono stato tentato dalla traccia su Borsellino, poi mi è parso che potessi muovermi meglio sulla traccia dedicata agli anni Trenta, anche perché la tipologia prevedeva di rispondere a una serie di domande con una sintetica trattazione alla fine».

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Giovanni Bassini confessa: «Avrei fatto la tipologia A, testo letterario in ogni caso. Pasolini non lo abbiamo studiato, ma l’analisi permetteva di spaziare sul più generico rapporto fra natura e poesia». Mattia Maitti con Pasolini è andato a nozze: «Conosco il suo cinema, amo i suoi film oltre che le sue opere. Ho fatto raffronti col cinema di Buñuel. Ho scritto sette pagine. Sono soddisfatto». Chiara Filippini ed Eleonora Gosi si sono concentrate sulla traccia che chiedeva di riflettere sul termine ‘rispetto’: «Non abbiamo avuto dubbi. È la traccia che ci ha colpito di più rispetto alle altre. Oggi più che mai il rispetto è merce rara. Su questo abbiamo lavorato». E nel loro tono si coglie un certo sollievo misto a soddisfazione.
Il rispetto parola dell’anno per la Treccani ha convinto Irene Bianchi e Nicolò Cocchi dell’Anguissola che escono fra il rassegnato e un certo atteggiamento di delusione per tracce: «non troppo stimolanti e alcune poco fattibili. Il tema sul rispetto ci è parso il meno peggio». Giorgia Megna si è voluta concentrare su «Borsellino e i giovani, abbiamo trattato di mafia a scuola e quindi mi è parsa la scelta migliore da fare», mentre Giulia Paroli si è fatta convincere dalle parole di Telmo Pievani sull’ecologia.

Isabella Lanzoni ha scelto di analizzare il brano tratto da Il Gattopardo: «Ho letto il romanzo e quando ho visto la traccia non ho avuto dubbi, ho riassunto il brano e risposto alle domande, la più difficile è stata quella sul rapporto fra aristocrazia e borghesia». Gianluca Ghisotti si è gettato sulla traccia dedicata ai social e al concetto dell’indignazione: «Il tema tradizionale mi pare il più abbordabile e mi è parso un argomento che potessi affrontare senza tanti problemi». Archiviato italiano oggi tocca alle prove di indirizzo, lo spauracchio di matematica, l’incognita di latino, economia aziendale ed estimo.

Rispetto e mafia i titoli più gettonati
Fra gli studenti dei tecnici l’attualità ha la meglio sulla letteratura

«Grande tema... di tutto rispetto», ironizza Tommaso Geroldi uscendo dallo Stanga e abbracciando Tommaso Berenzi che ha scelto «il tema di argomento ecologico, affrontato durante l’anno. Speriamo». Lorenzo Bahia ha scelto Pasolini: «Mi ispirava la poesia, ma, ora, sono pentito. Vedremo». All’Einaudi tutti seduti sui gradini a confrontarsi sul tema e su quelle tracce che non ispiravano e non hanno ispirato: «Il titolo su Borsellino e i giovani era il più abbordabile» afferma Angelica Zanotti e dello stesso parere è Lucia Manfredini, mentre Aurora Ragusa si è concentrata sul rispetto: «Una parola che ha un certo peso per noi del socio-sanitario».

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Alfredo Licata è di origine siciliana e per lui è stato normale parlare di giovani e mafia, Katherin Jouel e Sara Manfredini si sono fatte conquistare dal rispetto. Andrea Beretta, Joseph Locatto ed Alex Bertolini hanno scelto la traccia di Borsellino, quella sul rispetto e sui social, tre punti di vista differenti con in comune il piacere per la prima prova scritta superata. Marco Bonetti ha 25 anni, Simone Tafaruci 20, entrambi frequentano il serale del Ghisleri, entrambi si sono concentrati su Anni Trenta e New Deal, mentre Selena Corona ha lavorato sul concetto di rispetto. Marco Cattagni si è concentrato sugli anni Trenta e il rapporto fra politica e media, Luca e Arianna Zambelloni si sono concentrati sulla traccia dedicata al rispetto, mentre Lorenzo Ciobotaru ha scelto Pasolini, «preferisco la letteratura all’attualità».

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