L'ANALISI
08 Settembre 2013 - 09:49
VIADANA – E' un fiume che culla rapisce e seduce, un fiume che ha l'animo femminile, anzi il fiume Po è donna; un percorso che ricorda la parabola della vita e quando si getta in mare muore inizialmente ma poi rinasce a nuova vita.
C'è tutto il mondo del Grande Fiume nell'ultimo libro di Paolo Rumiz 'Morimondo' (Feltrinelli, 314 pagine, 18 euro) presentato sabato pomeriggio nella golena di Viadana come evento di chiusura della 'Discesa del Po in memoria di Umberto Chiarini'. E proprio l'ambientalista casalese e la frazione di Fossacaprara trovano spazio in uno dei capitoli del testo scritto dall'amico giornalista. Rumiz, parlando di Chiarini, ricorda “il gran funerale di fiume ai piedi dell'argine a cui parteciparono migliaia di persone” ma anche i momenti in cui Chiarini lo aveva portato alla scoperta della golena di Fossacaprara così deturpata dall'uomo con persone che entravano in macchina e in moto ma anche così preziosa custode di un mondo dove si potevano trovare il picchio, l'upupa e altri uccelli.
A dialogare ed affiancare Rumiz Damiano Chiarini, presidente del gruppo 'Persona Ambiente', l'alpinista Fausto De Stefani che ha sottolineato “Umberto c'è ancora, non possiamo sentire la sua voce ma lo vediamo vivere sulle sue idee” e lo scrittore Valerio Gardoni che si è detto “indignato per le ferite riportate dal Po, meravigliato perché chi ha scritto il libro ha sentito parlare la signora Fiume e stupito perché poche persone conoscono l'ambiente del Po”. “Ho capito – ha detto Rumiz che leggeva passi del libro intervallati da momenti musicali dei Fanfara Burek - che il Po era qualcuno e non qualcosa e le storie che ho scoperto sono state narrate da altri tra cui Umberto. Il fiume è metafora di vita: la foce è la sua morte e la rinascita. Io che sono nato in una città di mare ho scoperto l'Adriatico dopo 600 km di acqua dolce. Il Po è donna perché l'acqua è femmina, ho detto Po quanto sei bella e funzionava”.
Con la voce rotta dall'emozione Chiarini ha ricordato il padre. “E' grazie a lui se siamo qui. Grazie a tutti voi e al valore delle persone che credono che si possa camminare sulle idee, è bello guardare avanti senza fermarsi alla memoria. Umberto era il Po, con il suo carattere impetuoso e trascinante, dobbiamo far conoscere a tutti il fiume, se non lo si ama non lo si può difendere”.
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