L'ANALISI
05 Novembre 2025 - 17:33
Il programma espositivo del Centro Pinoni prosegue all’insegna dei giovani artisti.
Infatti la mostra “Trasfigurazioni” vede protagonista il ventunenne Matteo Laidelli.
La personale si apre sabato 8 novembre alle 14,15 nelle sale del Centro di Cremona.
Nato a Brescia, Laidelli frequenta le scuole inclusive del Centro 3, oltre a corsi di robotica con l'associazione Lucy robottina che gli consente di partecipare ai mondiali di Nagoya nel 2017, dove assieme ad un team ha rappresentato l'Italia nella categoria OnStage Primary, mettendo in scena un teatro robotico. Ha poi frequentato il Liceo Statale Leonardo della città della Leonessa, esponendo alla Galleria Gare 82. Dal 2023 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Urbino, grazie alla quale ha esposto allo Spazio Torrso a Pesaro e ad un'altra rassegna, allestita alla galleria Amia Puccini di Ancona. Con Aics Cremona Arte ha presentato i suoi lavori in tre occasioni all’ex Borsino della Camera di Commercio.
L’artista sa unire una profonda riflessione interiore con una profonda osservazione ragionata della realtà, dando vita a un corpus di opere che dialogano con le più raffinate tendenze del surrealismo europeo, ma con un’impronta fortemente personale e radicata nella cultura ì contemporanea. L’approccio di Matteo si caratterizza per una narrazione visiva che non si limita alla rappresentazione di elementi fantastici o immaginari, ma instaura una relazione simbolica con il fruitore.
Le sue composizioni danno corpo a un linguaggio iconografico che prescinde dalla mera descrizione per offrire invece una dimensione «sospesa tra il sogno e la veglia», come osserva il curatore, Simone Fappanni. È in questa sospensione che emerge la cifra distintiva di Laidelli: la capacità di evocare tensioni emotive e psicologiche attraverso simboli enigmatici e atmosfere che sembrano provenire da un altro piano della realtà. L’uso del colore e della forma nelle opere di Matteo non è mai casuale, ma studiato per accentuare la valenza simbolica e suggestiva dei soggetti. Le cromie, spesso intense ma mai eccessive, accompagnano figure e paesaggi in un gioco di luci e ombre che contribuisce a creare una percezione «di straniamento e di meraviglia». Questo gioco visivo è funzionale a trasportare lo spettatore in uno stato contemplativo, nel quale il reale si dissolve per lasciare spazio a un significato più profondo, quasi metafisico.
Scorrendo i lavori in mostra, si può notare come la figura umana sia spesso posta al centro di una complessa rete di segni, elementi naturali e oggetti simbolici che ne amplificano il significato. Laidelli si pone quindi come un interprete attento di quel «‹mondo nascosto dietro le apparenze›» che il surrealismo classico ha reso manifesto, ma con un’intonazione personale che lo rende riconoscibile e originale.
La mostra è visitabile gratuitamente fino al 30 novembre dalle 14.15 alle 16.15 e in occasione degli eventi promossi dal Pinoni.
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