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“L’Egitto di Tutankhamon ”

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25 Ottobre 2016 - 18:41

“L’Egitto di Tutankhamon ”

Varese - Al Museo Castiglioni sarà possibile scoprire l'Egitto del Nuovo Regno attraverso la scoperta della Tomba di Tutankhamon. Una mostra del tutto particolare che mette in evidenza la storia di Tutankhamon ma anche la vita quotidiana delle genti dell’Egitto faraonico. L’omaggio a un re dell’Antico Egitto ha radici lontane nel tempo. Il primo a realizzarlo è stato un padovano trapiantato in Inghilterra, Giovanni Battista Belzoni, che nel 1821 a seguito della sua scoperta della tomba di Sethi I, avvenuta quattro anni prima, ne ricreò la camera sepolcrale a grandezza naturale in un allestimento per l’epoca eccezionale che riscosse un’accoglienza entusiastica a Londra e a Parigi. Sovente il termine “copia” è legato al concetto di falso, di qualcosa che non potrebbe mai eguagliare l’originale. Eppure questo concetto andrebbe riconsiderato: senza le copie infatti buona parte dell’arte antica ci sarebbe totalmente sconosciuta, è sufficiente ricordare che conosciamo le opere greche grazie alle copie realizzate in epoca romana poiché la maggior parte delle antiche statue greche di bronzo sono andate perdute o sono state fuse per riutilizzare il prezioso metallo. In epoca rinascimentale anche importanti artisti, come Michelangelo e Vasari, si sono formati e perfezionati realizzando delle copie. Da quel lontano 1821 la tecnologia dei giorni nostri ha permesso di realizzare qualcosa di totalmente innovativo che ha prodotto come risultato finale la camera funeraria del faraone Tutankhamon.

Nelle sale interne del Museo destinate alla mostra verranno affrontati due aspetti della civiltà dell’antico Egitto: manufatti, arte plastica, strumenti di uso quotidiano e oggetti di popolazioni africane che hanno mantenuto, fino a pochi decenni fa, abitudini di vita, usanze e utensili rimasti inalterati nel corso dei millenni. Per l’occasione è stato realizzato anche un filmato, dalla grande valenza didattica, con il materiale storico girato dai fratelli Castiglioni negli anni ’60, ’70 e ’80 che raffronta le pitture parietali egizie con lo stile di vita delle popolazioni africane. La riproduzione della camera funeraria di Tutankhamon e di alcuni oggetti ritrovati nella tomba, il racconto del complesso rito funebre dell’Egitto faraonico, lo studio di Howard Carter, l’archeologo scopritore della tomba del “Faraone bambino” e le fotografie d’epoca della storica scoperta.

 La realizzazione della tomba a grandezza naturale e delle sue splendide pitture è stata possibile grazie ad un attento esame del materiale fotografico relativo alla struttura e alle decorazioni della tomba fornite dai fotografi Giacomo Lovera e Sandro Vannini. Gianni Moro, ha quindi progettato e realizzato una struttura portante in materiale ligneo, rivestita nelle pareti interne da un intonaco innovativo sulla cui superficie è stato applicato il ciclo pittorico.

 Per la parte relativa al soffitto della camera funeraria sono state prese in considerazione le fotografie scattate da Howard Carter al momento della scoperta, le quali mettevano in evidenza le irregolarità della superficie e i danni causati dal trascorrere del tempo e non quelle eseguite dopo gli integrativi restauri di consolidamento. Questo perché la ricostruzione doveva essere la fedelissima copia dell’originale così come è stata scoperta dall’archeologo inglese nel 1922.

Per info: http://museocastiglioni.it/ - https://www.facebook.com/museo.castiglioni/ - tel: 334 968 7111

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