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Borrelli, il baby fenomeno delle moto: «Volo a 230 orari ma senza paura»

Il tredicenne ospite in redazione. Mamma Alessia: «Sempre in tensione. La paura non passa mai durante la gara»

Fabrizio Barbieri

Email:

fbarbieri@laprovinciacr.it

16 Novembre 2023 - 05:25

CREMONA - Per ora non può guidare nemmeno lo scooter in strada, ma sfrecciare a 230 all’ora in pista sicuramente sì. È la storia del baby fenomeno Cristian Borrelli di Trescore che a 13 anni è una promessa del mondo del motociclismo. La Premoto 3 da esordiente lo ha visto protagonista, un apprendistato durato poco e negli occhi il sogno MotoGp. Ma Cristian è un ragazzo come tutti gli altri, anzi, a dispetto della sua attività sportiva è forse più timido di altri. Arriva nella redazione del giornale La Provincia di Cremona e Crema con mamma Alessia. Si guarda in giro, ascolta e risponde a ogni domanda in pochi secondi. Sarà il nuovo Valentino Rossi? Lo dirà il tempo, di fatto le basi ci sono.

Cristian Borrelli nella redazione de La Provincia di Cremona e Crema

Quando è partita la passione?
«A due anni e mezzo. Papà è sempre stato un appassionato di motori e mi ha comprato una moto da cross. Giravo per i campi attorno a casa. Poi sono passato alla pista e alle moto da strada ed eccomi qua».

Divertimento diventato presto ‘lavoro’.
«Nel 2015 a Codogno ho iniziato con il campionato regionale a 5-6 anni. A 8 è iniziato il percorso agonistico».

In pista siete uno contro l’altro. E fuori?
«Siamo tutti amici».

A 13 anni si guardano i cartoni animati in tv...
«Non è il mio caso. Io sono sintonizzato su Sky e mi guardo le gare, vecchie e nuove».

Per chi fa il tifo?
«Per Bagnaia e spero proprio sia lui a vincere il mondiale della MotoGp».

La moto porta con sè anche qualche caduta. Mai avuto davvero paura?
«Quando sono caduto al Mugello e mi hanno investito. Ma è passata subito».

Cristian Borrelli tra la mamma Alessia e il direttore Paolo Gualandris

Meno velocemente a mamma Alessia...
«L’ho vista brutta. Vivo le gare con il fiato sospeso. Quando era piccolo anche i circuiti erano ridotti e con lo sguardo vedevo tutta la pista. Ora parliamo di tracciati da professionisti dove al massimo puoi vedere una o due curve. Quando non lo vedo passare mi vengono i brividi... Cerchiamo di essere sempre presenti alla gare. Ci dividiamo io, mio marito, i nonni e un amico di famiglia».

Il timore maggiore? Cristian è deciso.
«Cadere quando sei primo, perchè dietro sai che devono passare tutti e rischi forte».

Come va con la Nazionale?
«Due volte al mese ci si trova, si fanno allenamenti, ci si prepara nei dettagli».

Come si fa a entrare nel team azzurro?
«Vieni selezionato dopo essere stato visionato. Ci sono 21 ragazzi dai 10 ai 18 anni».

La sua strategia vincente?
«Aspetto il momento buono e all’ultimo giro sorpasso tutti. In pista mi trovo a mio agio, ma la strategia è molto semplice...».

Quanto conta la moto?
«Conta per il 50%, il resto lo fa il pilota».

Cosa odia?
«Quando vado in pista e trovo qualcuno che va più veloce di me. Non mi sta bene e lavoro per superarlo».

Il tredicenne Cristian Borrelli durante una gara

Mamma si preoccupa anche della scuola.
«Lo scorso anno è stato complesso ma in questa stagione Cristian fa parte del progetto Miur dedicato agli atleti. Le assenze sono tante e con questo sistema si è seguiti anche al di fuori dall’orario canonico della scuola. È un bel vantaggio, anche se un po’ faticoso visti i tempi ridotti».

La sua materia preferita?
«Educazione fisica».

È stato anche vicino alla Cremonese per il calcio.
«Sono stato a fare un provino. Mi piace giocare, mi avrebbero anche preso ma a quel punto la scelta era tra il calcio e la moto. E onestamente non c’è stata partita...».

Come si vive tra la classe della seconda media e le piste più importanti al mondo?
«Con i compagni c’è un bel rapporto a scuola. Diciamo che da poco ci siamo trasferiti a Monte Cremasco e devo ancora stringere amicizie più solide. I vecchi compagni di Trescore spesso vengono a vedermi e mi danno un grande supporto».

La gioia più grande?
«Il terzo posto in questa stagione di Premoto 3 al Mugello».

Quanto corre la sua moto?
«Circa 230 orari».

Guida in pista ma non in strada normale...
«Non posso, non ho la patente. In gennaio compirò i 14 anni e allora studierò per farla e guidare uno scooter».

Mamma lo guarda ma non è convinta.
«Vedremo. Girare in pista è una cosa, sulle strade normali è molto più pericoloso...».

A San Martino del Lago si correrà la Sbk.
«Una bella opportunità. Mi alleno spesso su quella pista. Per i piloti della zona è l’ideale. So che faranno delle modifiche».

Preferisce il caldo o il freddo in pista?
«Il caldo. Nelle prime due gare di questa stagione le temperature basse si sono fatte sentire».

Come ci si allena per andare in moto?
«In pista e in palestra tra corpo libero e pesi. Io faccio anche pugilato».

Il suo rivale ‘storico’?
«Jonathan Barbagallo. Anni fa mi stava spesso davanti, ora sono io ad arrivare prima di lui».

Nel futuro?
«Nel 2024 parteciperò al Civ ma il campionato si chiama Honda talent. Avranno tutti la moto uguale: Honda Nsf 250R. Poi sarò come wild card a due gare del campionato spagnolo. E a ottobre sarò alle selezioni della Red Bull Rookies Cup».

Fidanzata?
«Per ora no».

Quando non corre in moto?
«Mi piace andare sullo sterrato con la mountain bike».

In che team sogna di arrivare?
«In Ducati».

Anche a livello economico non è semplice questo tipo di impegno. Lo spiega Alessia.
«Per una stagione servono 50-60.000 euro. La ricerca di sponsor è fondamentale. Ci sono tante piccole realtà locali che ci danno una mano. Ma il nostro principale sostentamento arriva da Forlì e dall’azienda di Giorgio Ranieri. Lo stesso sponsor che segue Dovizioso. La vita dei piloti è sempre alla ricerca di sostentamento. Diciamo che ora con i Talenti Azzurri ci sono borse di studio e in alcune gare anche dei montepremi».

Cristian, anno nuovo, moto nuova?
«Sarà sempre una Honda 250, cambierà la forma».

Parla con la moto come faceva Rossi?
«No, sto concentrato sulla gara».

È reduce da un problema alla spalla sinistra.
«Due mesi fa una caduta mi è costata la frattura. Non sono stato operato, ma grazie al lavoro di medici e fisioterapisti è stata sistemata. Certo, ci vuole tempo e dà ancora fastidio. Ma sto lavorando per poter superare ogni intoppo».

Il suo idolo?
«Valentino Rossi».

Vorrebbe essere personaggio come lui? La vediamo spesso con i capelli colorati...
«Con una mamma parrucchiera gioco in casa. Mi piace divertirmi».

Riti?
«Nessuna scaramanzia particolare. Con gli altri piloti fino a due anni fa c’era la tradizione di cantare Bella ciao sulla griglia di partenza».

Colori e numero preferito per la sua moto?
«La vorrei azzurra e viola e con il numero 777».

Pista preferita?
«Mugello e Imola».

Il sogno?
«Correre nella MotoGp naturalmente».

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