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Cremo, è bastato Franco: di cognome fa Vazquez, di mestiere fa il grande calciatore

Ci voleva lui per risolvere una partita - come da tradizione col Cittadella - spinosa come un porcospino, malmostosa come una suocera e complicata come un sudoku

Giovanni Ratti

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redazione@laprovinciacr.it

28 Ottobre 2023 - 14:09

CREMONA - La tradizione si conferma. La Cremonese versione trasferta (la migliore, sin qui, di inizio stagione) va nuovamente a segno, stavolta sul campo del Cittadella. Una gara complicata, sbloccata da Ravanelli ma immediatamente pareggiata dai giocatori di casa. E allora, al 93', ci ha pensato Franco Vazquez (su splendido cross di Quagliata) ad infilare la porta granata con un colpo di testa imparabile.

Era il mitico '68 e due ragazzi che si chiamavano tutte e due Franco, e per distinguersi fra loro si facevano chiamare Franco IV e Franco I, fecero ballare l'Italia e vinsero il Disco per l'estate con una canzone che si chiamava 'Ho scritto t'amo sulla sabbia'. Alla Cremo per far cantare e ballare la sua gente di Franco ne è bastato uno: un Franco che di cognome fa Vasquez e di mestiere fa il grande giocatore. Ci voleva lui per risolvere una partita che, come da tradizione fra Cittadella e Cremonese, è stata spinosa come un porcospino, malmostosa come una suocera e complicata come un sudoku.
Una partita che sembrava destinata a finire pari, dato che il vantaggio firmato dal valoroso Ravanelli, a segno per la seconda partita consecutiva ma stavolta nella porta giusta, era durato solo 3 minuti, comprese le lunghe proteste granata. Vasquez, peraltro, aveva fatto notizia fin dall'inizio, dato che per la prima volta da quando è con noi non figurava nella formazione iniziale. Forse per stimolarlo, forse per fargli sentire meno il peso della responsabilità che ne stava facendo un po' il nostro cavaliere dalla triste figura, Stroppa lo aveva portato in panchina.
Ma quando, dopo un'oretta di tanta guerriglia e poco gioco, lo ha mandato in campo si è visto subito che era di luna buona, e quando Quagliata finalmente ha azzeccato un cross perfetto, Franco ha fatto quello che sa fare: diventare l'hombre del partido, l'uomo che decide la partita. Quasi quasi spiace un po' per il 'Citta' che, come spesso le capita quando la andiamo a trovare, alla fine si è vista sparire l'argenteria.
Sei anni fa Cavion fece vincere al 96' una Cremo ridotta in nove, stavolta Vasquez ha colpito 3 minuti dopo il 90'. Viene in mente un'altra canzone: il grande 'Cirano' di Guccini. Perché quando è di scena al tombolato la Cremo assomiglia proprio a Cirano de Bergerac: è bruttina, sembra destinata a reggere il moccolo alla concorrenza, ma alla fin della licenza tocca. Bene Cremo, ti sei confermata la cliente meno raccomandabile del campionato quando giochi fuori casa e hai ritrovato il tuo uomo di maggior classe. Adesso riprenditi lo Zini, altrimenti le vittorie in trasferta, come gli amori estivi, rischiano di essere scritte sulla sabbia.

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