Cremonese, Ballardini: «Siamo sotto i riflettori, dobbiamo dare il meglio»

CREMONA - A Monza con la divisa celebrativa per i 120 anni della Cremonese, ma si tratta anche dell’ultima gara di marzo che poi proietterà la Cremonese verso un mese di aprile ricco di appuntamenti che potrebbero valere il futuro della stagione.

“È la verità – ribatte il tecnico Davide Ballardini - e questo da una parte fa molto piacere. Avere tanti impegni vuol dire che ti sei guadagnato l’attenzione. Sono esami anche belli da affrontare e cercheremo di farli al meglio. Bello per il fatto che ci siamo guadagnati queste gare ma bisogna che le affronteremo con la testa giusta e con gli ingredienti che servono per restare ad alti livelli, perché senza quegli ingredienti ad alti livelli non ci stai”.

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Quali sono questi ingredienti?

“Mi sono domandato anche io perché dopo la vittoria contro la Roma sono arrivate le prestazioni viste con Sassuolo e Fiorentina. Faccio fatica a trovare una risposta così chiara perché io vedo i giocatori ogni giorno e ho qualche anno di esperienza per capire i segnali che arrivano dal campo. Non mi è capitato spesso di vedere una squadra che si allena così bene. Evidentemente bisogna che noi si cresca nella personalità e nella lettura della categoria perché ci sono tanti ragazzi qui che in serie A giocano per la prima volta. Alcuni arrivano dalla B o da altri campionati e non c’è questa propensione a rimanere sempre dentro la gara che serve nel campionato italiano, la risposta forse è questa. Paghiamo il primo anno di serie A di tanti ragazzi e se ti manca continuità mentale fai fatica”.

A Monza si potrà tornare a giocare a tre punte?

“Ci può stare la soluzione con tre punte. Noi non cambiamo molto, giochiamo o con tre punte o con un centrocampista in più. Qualche risposta l’ho avuta ma non posso dirle oggi cosa ho scelto”.

Il Monza ha cambiato passo con l’arrivo Palladino, come ha affronterete il match?

“Il Monza ha cambiato allenatore dopo sei gare ma ha fatto una campagna acquista con i ragazzi italiani più interessanti. Sono partiti con largo anticipo e hanno preso ragazzi funzionali alla loro idea. Dopo sei giornate hanno visto che le cose non andavano così bene e hanno cambiato tecnico con buon anticipo. La loro forza è stata questa, oltre che a una rosa ben strutturata”.

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