L'ANALISI
MUSICA A CREMONA: IL VIDEO
13 Maggio 2023 - 08:28
CREMONA - Quando un grande della musica decide di inserire una cover o una rivisitazione di un artista amato, è sintomo di una passione autentica che non si affievolisce nel tempo. Quando un grande della musica, in questo caso del jazz italiano, decide di dedicare un intero progetto discografico a un artista e poi di posizionare sull’asse portante della scaletta di un concerto i brani dello stesso artista, allora è amore puro. Un approccio da fan (nel senso migliore del termine), una scelta che fa coincidere ancora di più la personalità artistica con la dimensione, in un certo senso, autobiografica. Fabrizio Bosso, ieri sera di ritorno nell’Auditorium del Museo del Violino (la sala da concerti che più volte lo ha accolto sempre nell’ambito di Cremona Jazz) con il suo omaggio a Stevie Wonder, fa parte di questa seconda categoria.
Di un anno fa è la pubblicazione dell’album We Wonder, un lavoro presentato ufficialmente alla passata edizione di Jazzmi e che al polistrumentista e cantante americano (idolo di Bosso fin da quando il trombettista era ragazzino) rende un sincero e rispettoso tributo in chiave jazz, di ieri sera invece è una splendida esibizione che ha visto Bosso affiancato da Julian Oliver Mazzariello, pianoforte, Jacopo Ferrazza, contrabbasso e basso elettrico e Nicola Angelucci alla batteria. La traccia principale è una selezione di alcuni grandi successi di Wonder, ma la fantasia che ricama, trasforma e trasfigura il repertorio è tutta nelle creazioni e nell’interplay della formazione, un quartetto che precipita le idee iniziali in un tessuto jazz che lascia ampio spazio all’improvvisazione.
Il pubblico apprezza e anche questa volta (l’ultima venuta all’Auditorium di Bosso era del 2018) fa segnare un tutto esaurito per uno degli artisti più amati in città. Il tributo a Wonder diventa un tributo alla musica di estrazione afroamericana, al jazz e ai suoi sviluppi successivi. Poche le concessioni alla parola, generosissima invece l’esibizione che a lungo ha trattenuto il pubblico in sala. «È come suonare dentro un grande abbraccio qui, grazie davvero per l’invito. Grazie a voi e ai grandissimi musicisti con cui ho la fortuna di suonare stasera».
Il concerto di Bosso è stata una ulteriore deviazione dell’edizione 2023 di Cremona Jazz, dopo l’avvio della rassegna con un grande vecchio del jazz come Kenny Barron, e la canzone italiana contaminata dai suoi di New Orleans di Raphael Gualazzi. Ora si attende un’altra sorpresa, un tuffo negli anni Ottanta che attende il pubblico del concerto di Sergio Caputo, venerdì alle ore 21. L’istrionico artista romano torna con una fantastica big band per rivivere, a quarant’anni di distanza, l’indimenticabile stagione di Un Sabato Italiano, definita una canzone che non invecchia mai, nella quale c’è tutto: la Roma felliniana degli anni Cinquanta e Sessanta, il Festival dei fiori, la malinconia ma anche la positività. Biglietti sono ancora disponibili a 25 euro e con sconti speciali per gli studenti.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris