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MUSICA A CREMONA: IL VIDEO

Cremona Jazz. Generoso Raphael Gualazzi. Ora colto, ora pop

Il pianista e cantante all’Auditorium del Museo del Violino regala una serata che non ti aspetti

Luca Muchetti

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06 Maggio 2023 - 08:48

CREMONA - Fra i crocevia di New Orleans e le partiture di Verdi, Raphael Gualazzi regala il concerto che nessuno si aspetta in occasione della seconda serata di Cremona Jazz. Il pianista e cantante si è esibito ieri sera nell’Auditorium del Museo del Violino accompagnato da Anders Ulrich al contrabbasso e Gianluca Nanni alla batteria. Un trio vitale e capace di stupire, impegnato in una scaletta generosa e, quasi sempre, profumata di quelle atmosfere del jazz degli albori di cui Gualazzi è noto amante. La verdiana Vedi le fosche notturne, dal Trovatore, è posta all’inizio della serata, stravolta e trasfigurata dalla verve pianistica di Gualazzi e sostenuta dalla sua sezione ritmica. Un avvio che spiazza tutti e che detta la direzione del concerto, sempre in bilico fra reinterpretazioni audaci, brani originali e qualche cover. A simple song, Tuesday - dal repertorio di Gualazzi - precedono la precipitosa rilettura di Caravan di Duke Ellington, un tripudio pianistico che flirta con gli stacchi di contrabbasso e batteria fino a L’estate di John Wayne, una canzone che riporta il tono del concerto verso sentieri più decisamente pop. Un pop sempre e comunque d’autore, dagli apparentamenti nobili, che dal palco di Sanremo passa ed è passato per poi riposizionarsi in sale da concerto popolate da ascoltatori dai gusti ricercati.

Il mojo che brucia di ragtime e blues scorre forte nelle vene del trio, che poco dopo si lancia infatti nella cavalcata Welcome to My Hell, altra canzone profumatissima d’America firmata da Gualazzi una decina di anni fa. «Vogliamo fare un omaggio a un grandissimo pianista jazz, Michel Petrucciani: questo brano si chiama Charlie Brown» è la secca introduzione della composizione che Petrucciani pubblicò nel 1994 all’interno dell'album Marvellous. Un concerto dalle direzioni così poco scontate, quando guarda all’Italia non poteva che scegliere un grande ‘irregolare’ della canzone italiana come Ivan Graziani. Pigro è infatti la canzone che Gualazzi riprende dal canzoniere del cantante e chitarrista morto nel 1997.

Con lo spettacolo di ieri sera Cremona Jazz entra nel vivo e attende, dopo il debutto di Kenny Barron di appena una settimana fa, i prossimi tre artisti. Venerdì tocca a Fabrizio Bosso alla tromba, Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al contrabbasso e basso elettrico e Nicola Angelucci batteria per un omaggio al genio musicale di Stevie Wonder. Fabrizio Bosso torna all’Auditorium Giovanni Arvedi per presentare dal vivo il suo ultimo lavoro discografico We Wonder, tributo alla musica del grande cantautore americano. Il famoso trombettista jazz torinese, in formazione di quartetto, propone in scaletta una selezione di brani che attraversano la carriera di Stevie Wonder dalla fine degli anni Sessanta fino all’ultima pubblicazione del 2004. I due appuntamenti che chiuderanno la rassegna puntano le orecchie verso un jazz mediterraneo e contaminato con Sergio Caputo (19 maggio) e Tony Esposito (26 maggio).

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