L'ANALISI
IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO
13 Luglio 2025 - 05:25
CASALMAGGIORE - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è il dottor Federico Pasin, direttore f.f. della Medicina Interna dell’Ospedale Oglio Po di Casalmaggiore.
Qual è il ruolo del medico internista in ospedale e in ambulatorio?
«Il medico internista è una figura centrale nella gestione della salute dell’adulto, sia in ambito ospedaliero sia ambulatoriale. In ospedale si occupa di pazienti complessi, spesso con più patologie croniche o con quadri clinici non immediatamente riconducibili a una singola causa. Coordina le cure, valuta i sintomi nella loro globalità e lavora a stretto contatto con altri specialisti per garantire un approccio integrato. In ambulatorio, l’internista segue il paziente nel tempo, gestisce le cronicità, controlla le terapie, previene le complicanze e rappresenta un punto di riferimento stabile e continuativo per chi ha bisogno di un inquadramento ampio e approfondito».
Perché oggi è importante rivolgersi a uno specialista di Medicina Interna?
«Oggi più che mai, in un’epoca in cui molte persone convivono con diverse malattie croniche e assumono numerosi farmaci, rivolgersi a un internista è fondamentale. È lo specialista che guarda all’insieme, che non si limita a un singolo organo o apparato, ma valuta l’intera persona. Questo approccio consente di evitare frammentazioni nella diagnosi, ridurre il rischio di interazioni farmacologiche e ottimizzare le cure. L’internista è anche preparato a individuare patologie che si presentano con sintomi sfumati o poco specifici, arrivando a diagnosi complesse attraverso un’analisi attenta e ragionata del quadro clinico della persona».
A chi si rivolge l’internista?
«L’internista si rivolge soprattutto a persone adulte che presentano disturbi non facilmente classificabili, che hanno una storia clinica articolata o più malattie contemporanee. È indicato per chi soffre di condizioni come diabete, ipertensione, insufficienza renale, malattie autoimmuni o respiratorie croniche, ma anche per chi ha sintomi come febbre persistente, astenia, perdita di peso o dolori diffusi che richiedono un’interpretazione trasversale. In generale, è lo specialista giusto per chi ha bisogno di una valutazione complessiva e approfondita del proprio stato di salute».
Perché e quando programmare una visita internistica?
«Una visita internistica va programmata quando ci si trova davanti a sintomi di difficile interpretazione, quando si è già affetti da più patologie croniche, oppure quando si vogliono rivedere terapie complesse che coinvolgono più farmaci. È utile anche in ottica preventiva, per inquadrare correttamente i fattori di rischio e impostare uno stile di vita più sano. Spesso l’internista interviene in momenti delicati della storia clinica, come il passaggio dalla fase acuta a quella di gestione cronica, oppure nei casi in cui i sintomi non trovano risposte chiare da parte di altri specialisti».
Come si svolge una visita internistica ambulatoriale?
«Durante la visita internistica, il medico dedica tempo all’ascolto e alla raccolta dettagliata della storia clinica del paziente, esamina eventuali esami già eseguiti e svolge un’accurata visita obiettiva. Lo scopo è comprendere il quadro complessivo, valutare la presenza di eventuali correlazioni tra i sintomi, proporre approfondimenti diagnostici e pianificare un percorso terapeutico personalizzato. La visita non si limita a ‘curare’, ma punta anche a prevenire peggioramenti e a migliorare la qualità della vita del paziente, attraverso un dialogo costante e una visione d’insieme».
La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia di Cremona e di Crema e anche sul suo canale YouTube.
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