L'ANALISI
IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO
22 Giugno 2025 - 05:25
CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ è la dottoressa Ilaria Cavalli, Internista epatologa della Medicina Interna dell’Ospedale di Cremona.
Quali sono le principali cause di malattia epatica?
«La malattia epatica è una condizione che compromette la funzionalità del fegato, un organo fondamentale per metabolismo, digestione, coagulazione e detossificazione. Le cause sono molteplici. Tra le principali: il consumo cronico e abbondante di alcol, la steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (sempre più diffusa), le malattie autoimmuni (come epatite autoimmune e colangiti primitive), patologie genetiche da accumulo (come emocromatosi e morbo di Wilson), l’uso prolungato di farmaci o l’esposizione a tossici ambientali. Infine, le epatiti virali: grazie ai nuovi farmaci ad azione diretta, l’epatite C oggi si può guarire nel 98% dei casi. Per l’epatite B, la vaccinazione obbligatoria ha ridotto la diffusione della forma cronica».
La steatosi epatica metabolica è sempre più diffusa. Perché?
«È una malattia legata agli eccessi della società occidentale. Si associa a sovrappeso, obesità, ipertensione, diabete e bassi livelli di colesterolo buono. La steatosi, cioè l’accumulo di grasso nel fegato, non dà sintomi. Ma in alcuni casi evolve in Mash, cioè steatoepatite metabolica, una forma infiammatoria che può causare fibrosi, cirrosi e addirittura epatocarcinoma. La Mash è destinata a diventare la principale causa di trapianto di fegato».
Cosa si intende per malattia epatica alcol-correlata?
«È una malattia sottostimata. In Italia, la sua incidenza è tra le più alte d’Europa. Il danno epatico da alcol è proporzionale alla quantità consumata: oltre i 20 g. di etanolo al giorno (poco più di un bicchiere di vino), il rischio aumenta sensibilmente. L’alcol può causare steatosi, steatoepatite alcolica (anche acuta e grave) e infine cirrosi. L’approccio dev’essere multidisciplinare: non solo medico, ma anche con il supporto dei servizi per le dipendenze, superando lo stigma che spesso ostacola la presa in carico».
Quando un paziente diventa cirrotico?
«La cirrosi è l’evoluzione finale di molte epatopatie croniche. Il tessuto epatico viene sostituito da tessuto fibrotico, compromettendo la funzione del fegato. Si distinguono due fasi: quella compensata, spesso asintomatica, e quella scompensata, con comparsa di complicanze come ascite, emorragie digestive, riduzione di piastrine e globuli bianchi, ittero e encefalopatia epatica. Quest’ultima è dovuta all’accumulo di sostanze tossiche, come l’ammoniaca, che il fegato malato non riesce più a metabolizzare».
Le terapie possono rallentare la malattia?
«Assolutamente sì. Rimuovere la causa – alcol, virus o eccesso di peso – riduce infiammazione e progressione della malattia. Nei casi avanzati si può comunque migliorare la qualità di vita. Nei nostri ambulatori MAC seguiamo i pazienti con terapie specifiche (albumina, diuretici, paracentesi) e controlli regolari. Anche se fibrosi e cirrosi sono irreversibili, una diagnosi precoce può fare la differenza. Per questo è fondamentale fare screening nei soggetti a rischio: obesi, diabetici e chi consuma alcol in modo cronico».
Quando è necessario un trapianto di fegato e quali sono le prospettive?
«Il trapianto di fegato è l’ultima risorsa per pazienti con insufficienza epatica irreversibile o complicanze gravi della cirrosi, come emorragie massicce, encefalopatia grave o epatocarcinoma. È una procedura complessa che richiede una selezione accurata dei candidati. Grazie ai progressi medici, il tasso di successo è migliorato molto, garantendo una buona qualità e durata di vita. Tuttavia, la carenza di donatori rimane un limite importante, e per questo è fondamentale la prevenzione e la gestione precoce delle malattie epatiche. Per la presa in carico dei pazienti che necessitano di approfondimenti o di un percorso trapiantologico, è attiva una collaborazione con il Centro Trapianti dell’Ospedale Niguarda di Milano, punto di riferimento regionale per le epatopatie avanzate.».
La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia di Cremona e di Crema e anche sul suo canale YouTube.
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