L'ANALISI
18 Giugno 2025 - 05:15
CREMONA - «Non si può dire che Cremona sia una città pericolosa». È la chiosa conclusiva del prefetto Antonio Giannelli sul bilancio dei suoi primi 8 mesi di attività a Cremona: i controlli sono stati diversificati e potenziati, con 76mila persone sottoposte a controlli straordinari e quasi 2mila nei controlli interforze. I dati sulla criminalità sono la cartina tornasole di un cospicuo dispiegamento di forze: l’insieme dei delitti commessi tra il 1 ottobre 2024 e il mese di maggio 2025 ha registrato una diminuzione del 26%. Pochi gli incrementi, come quello delle lesioni personali commesse dai baby criminali, che annovera 10 casi in più rispetto a quelli dell’anno scorso. «Il che dimostra – chiosa Giannelli – che bastano 10 aggressioni in più, a carico di minori, per destabilizzare la percezione di sicurezza in città. Un conto è la sicurezza, un altro è la sicurezza percepita».
La Prefettura, spiega Giannelli, ha potenziato e diversificato la presenza sul territorio, mettendo in campo una strategia descritta dallo stesso prefetto come «Un sistema di tre ‘cerchi concentrici’»: controlli ordinari, controlli straordinari e controlli interforze destinati alle aree della provincia che si sono dimostrate particolarmente critiche. «C’è stata grande attenzione – illustra Giannelli – rivolta a tutto il territorio provinciale. Rispetto all’attività di controllo ordinario del territorio, che avviene attraverso l’attivazione del piano coordinato, ci sono stati controlli straordinari delle singole forze di polizia, con numeri veramente significativi». Una mobilitazione massiccia, che si aggiunge a quella ordinaria: «Nel periodo tra ottobre 2024 e maggio 2025 – entra nei dettagli Giannelli – il territorio della provincia ha potuto contare su 1.551 unità di personale aggiuntive: 871 di queste sono state destinate all’ambito territoriale di Cremona, 474 a quello di Crema e 106 a Casalmaggiore. A Cremona, come è logico, l’impegno è stato doppio».
Per quanto riguarda il terzo livello, rappresentato dai controlli straordinari interforze, «l’implementazione di questo sistema risale ad ottobre – spiega Giannelli – e ha visto la partecipazione dei Comuni. Preciso ancora una volta che si tratta di una modalità di controllo dispiegata in modo aggiuntivo». Per quanto riguarda i servizi di ordine pubblico, infine, i dati presentati dal Prefetto parlano di un aumento cospicuo di forze: 490 agenti in più rispetto al periodo analogo di un anno fa (+10,9%).
Sono arrivati risultati concreti. I furti in abitazione sono diminuiti del 6,6%, arrivando a quota 772 (una cinquantina in meno rispetto al precedente periodo), mentre si registrano aumenti (pur contenuti) delle rapine (una ventina in più), e delle lesioni personali (+3,5%). Considerando l’insieme dei delitti, in ogni caso, il segno è negativo: 1.332 in totale, mentre tra ottobre 2023 e maggio 2024 la quota totale ammontava a 1.787.
C’è poi il dato relativo ai provvedimenti di espulsione, anch’esso incoraggiante: 146 in totale, di cui 65 eseguiti. La svolta è osservabile anche nel caso degli ordini di allontanamento, resa più concreta dal sistema ‘a tre cerchi’: «L’idea era anche quella di poter superare situazioni di marginalità – prosegue Giannelli – attraverso un’analisi dei comportamenti, anche grazie al contributo dei Comuni. Da questo punto di vista, ad oggi, registriamo 54 ordini di allontanamento ed una percentuale del 100% in più degli irregolari accompagnati alla frontiera».
Unica nota dolente, nei dati, è il +200% delle lesioni personali a carico di minorenni. Ma sarebbero solo 10 in più, contro le 5 dello scorso anno. «Bastano 10 episodi di bande minorili per destabilizzare la percezione di sicurezza della cittadinanza – commenta Giannelli – nonostante il quadro attuale dei controlli sia quello che emerge dai dati, con gli sforzi numerici che il cittadino può apprezzare. Il modo di fare sicurezza che abbiamo adottato prevede una presenza combinata di tutti gli attori del territorio, compresi sindaci e amministrazioni comunali. Le analisi sono state fatte, e gli obiettivi sono stati condivisi».
Serrata è stata anche la stretta sulla criminalità organizzata, con interventi anche massicci: «Le interdittive che già abbiamo licenziato sono molto significative – rivela Giannelli – sia per il livello di infiltrazione che per la qualità della stessa. Parliamo di persone e di esponenti molto importanti. Nel gruppo interforze antimafia si sta lavorando molto attivamente, in totale simbiosi con la magistratura di Brescia, ovviamente nei limiti delle rispettive competenze. Credo che, entro la fine dell'anno, firmerò diversi provvedimenti interdittivi».
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