L'ANALISI
11 Maggio 2025 - 05:25
CREMONA - Protagonista della rubrica ‘Il medico risponde’ di questa settimana è il dottor Cristiano Angelo Luigi Crotti, dirigente medico geriatra dell’Ospedale di Cremona.
Cosa significa oggi essere un paziente cronico e fragile?
«Il paziente cronico soffre di una patologia di lunga durata. La persona fragile rappresenta una categoria più delicata, spesso soggetta a disabilità e a maggior rischio di complicazioni».
Quali sono le principali sfide nella cura degli anziani con cronicità?
«Tra le sfide più attuali, grazie a nuove direttive ministeriali e regionali, c'è l’attivazione di modelli di presa in carico più evoluti. La telemedicina e le strutture territoriali come case e ospedali di comunità sono strumenti chiave per un’assistenza a 360 gradi».
Che importanza ha la prevenzione per questi pazienti?
«È fondamentale. Prevenire riacutizzazioni significa intervenire con tempestività. È importante essere informati, mantenere ambienti sicuri, seguire regole quotidiane come una buona idratazione e adottare misure per evitare infortuni».
Perché è necessario un approccio multidisciplinare?
«Oggi non si può parlare di cronicità senza includere una rete di figure diverse: medici di base, specialisti, fisioterapisti, infermieri, logopedisti, nutrizionisti. Tutti concorrono alla definizione di un piano assistenziale personalizzato».
Come può un familiare aiutare un anziano malato cronico?
«La formazione è cruciale. I caregiver devono conoscere la patologia, la terapia e saper riconoscere segnali di allarme. È frequente la polifarmacoterapia, per cui è importante sapere come gestire la somministrazione dei farmaci».
Quali prospettive si aprono per il futuro della cura dei pazienti cronici?
«Si punta a un potenziamento dell’assistenza sul territorio. Serve però migliorare l’integrazione tra ospedali e servizi territoriali per un’assistenza continua ed efficace».
Cosa cambia con l’arrivo dell’estate per i pazienti cronici?
«Il caldo può aggravare le condizioni: disidratazione, cali pressori, scompensi e difficoltà respiratorie sono rischi concreti. È essenziale prepararsi con idratazione adeguata, ambienti ventilati e rispetto delle terapie prescritte».
Come può il medico aiutare i pazienti a prepararsi alla stagione estiva?
«Il medico deve informare chiaramente sui farmaci e i loro effetti, aiutando il paziente a capire come gestire la propria malattia anche grazie al supporto di figure intermedie come gli infermieri di comunità».
Ci sono attenzioni specifiche per chi ha patologie cardiache o respiratorie?
«Sì, queste condizioni si aggravano facilmente con il caldo. È importante saper riconoscere i sintomi precoci e aumentare l’assunzione di liquidi, salvo controindicazioni».
Quale consiglio finale dare ai pazienti cronici in vista dell’estate?
«Assumere i farmaci correttamente, idratarsi, usare integratori se consigliati e cercare di mantenere una vita sociale attiva sono comportamenti chiave per affrontare bene i mesi caldi».
La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia e sul suo canale YouTube.
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