L'ANALISI
IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO
13 Aprile 2025 - 05:25
CREMONA - Protagoniste della rubrica ‘Il medico risponde’ di questa settimana sono le dottoresse Francesca Giannetti (psichiatra, responsabile SPDC dell’Oglio Po e dell’ambulatorio DNA-Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione dell’Asst Cremona), Alessandra Lupi (psicologa e psicoterapeuta) e Camilla Grossi (dietista e nutrizionista).
Dottoressa Giannetti, quali sono i disturbi del comportamento alimentare, che diffusione hanno e chi colpiscono?
«Sono patologie psichiche e fisiche. In Italia ne soffrono almeno 3 milioni di persone, soprattutto donne, ma anche uomini. L’esordio è spesso precoce. Tra i disturbi: anoressia, bulimia, binge eating, ortoressia. Possono devastare la vita di chi ne è colpito e di chi li assiste».
Che cosa provano ad esprimere le pazienti affette da tali disturbi?
«Il disturbo diventa linguaggio di un dolore profondo. Non riguarda l’appetito, ma un disagio psichico che si manifesta attraverso il corpo».
Quali sono le conseguenze di tali disturbi sul corpo?
«Conseguenze fisiche anche gravi: amenorrea, bradicardia, osteoporosi, perdita di capelli, erosione dentale. Il corpo soffre e può morire».
Può aiutarci a riconoscere qualche campanello di allarme?
«Cambiamenti nel modo di mangiare, isolamento emotivo, tristezza. Riconoscere questi segnali non è facile, ma è fondamentale per intervenire presto».
Dottoressa Lupi, di che cosa si occupa all’interno dell’ambulatorio DNA?
«Della valutazione psicologica iniziale, attraverso colloqui e test, per comprendere risorse e criticità della persona».
Che tipo di utenza accede al vostro ambulatorio?
«Adolescenti, giovani ma anche adulti che stiano manifestando queste problematiche da poco tempo».
Quali sono le motivazioni alla base dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione?
«Le cause sono diverse: traumi, difficoltà evolutive, pressioni sociali e idealizzazione dell’immagine. Ogni caso va compreso nel suo contesto».
Qual è l’importanza del contesto familiare?
«Coinvolgere la famiglia è essenziale. Se ignorata, può alimentare il disturbo; se partecipe, diventa risorsa terapeutica».
Dottoressa Grossi, qual è il ruolo del dietista nel supporto nutrizionale di chi soffre di un disturbo della nutrizione?
«Seguo l’alimentazione in coordinamento con psichiatra e psicologa. L’approccio integrato è indispensabile».
Quali sono gli obiettivi della riabilitazione nutrizionale per pazienti con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione?
«Recupero del peso, normalizzazione delle abitudini, gestione dei comportamenti compensatori e miglioramento della motivazione».
Come si articola l’intervento nutrizionale ambulatoriale di primo livello?
«Con una valutazione nutrizionale e un’anamnesi alimentare accurata. Si lavora su educazione, counseling e monitoraggio costante, senza imporre rigidamente un piano alimentare».
La rubrica è realizzata in collaborazione con Asst Cremona e può essere ascoltata sul sito internet del quotidiano La Provincia e sul suo canale YouTube.
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