L'ANALISI
15 Febbraio 2025 - 05:20
CREMONA - Dopo una mattinata dedicata alle visite di varie aziende del territorio l’assessore regionale Gianluca Comazzi, che si occupa di Territori e Sistemi verdi, ha visitato la redazione del quotidiano La Provincia. A riceverlo il direttore de La Provincia, Paolo Gualandris, e Riccardo Crotti, ex presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi. Dalle parole dell’assessore traspare l’importanza di Cremona come hub produttivo e agricolo. «Abbiamo incontrato aziende che rappresentano vere e proprie eccellenze, non solo locali ma anche europee - spiega Comazzi -. Il nostro obiettivo è supportarle, rimuovendo quei vincoli burocratici che ne limitano la crescita, a volte peraltro già scavalcati dalla normativa vigente».
Tra le priorità, c’è la difesa del territorio da progetti come la rinaturazione del fiume Po. «Pur riconoscendo l’importanza di iniziative ambientali - prosegue Comazzi - è fondamentale tutelare il lavoro e le imprese che hanno costruito il benessere di questa provincia. Abbiamo già agito a livello europeo per salvaguardare settori come i pioppeti e la filiera del legno, dimostrando che la sostenibilità ambientale deve essere equilibrata con quella sociale ed economica».
Uno dei temi più sentiti è la riduzione dei tanti, troppo ‘lacci’ burocratici per le aziende. «La burocrazia è un peso costante che influisce negativamente sull’attività quotidiana delle imprese – spiega l’assessore –. Regione Lombardia sta lavorando per semplificare i processi, senza ridurre i controlli, ma permettendo alle aziende di dedicare più tempo alla produzione e all’innovazione».
Questo approccio, secondo l’assessore, è fondamentale per generare posti di lavoro, sostenere le famiglie e contribuire al Pil regionale e nazionale. «Dobbiamo permettere alle imprese di investire in idee e sviluppo, anziché perder tempo tra pratiche e carte». Un approccio che dall’Assessorato ai Sistemi verdi si estende all’intero programma d’azione della giunta: «Semplificare il più possibile soprattutto le attività quotidiane: ci proponiamo di intervenire a ridurre tutti quegli aspetti burocratici che per le aziende sono un peso».
Non mancano, però, le preoccupazioni legate alla crisi economica della Germania, che ha ripercussioni significative sulla Lombardia, data la profonda interconnessione tra i due sistemi produttivi. «Se la Germania va in crisi, ne risentono anche le nostre aziende che producono per il mercato tedesco – ha affermato Comazzi –. Per questo, è essenziale ragionare in termini europei: chi pensa solo in termini nazionali non coglie la realtà di un’economia globale e interconnessa. Chi non rivendica la centralità dell’Europa non capisce che se la Germania va in crisi vanno in crisi anche le nostre aziende che producono per le aziende tedesche. Quindi tutti quelli che fanno dei ragionamenti conservativi e nazionalisti non hanno capito che oggi noi dobbiamo ragionare in termini europei non solo identitari, politici e istituzionali ma anche, e soprattutto, produttivi».
Cremona si trova dunque a un bivio: da un lato, la necessità di preservare il suo patrimonio produttivo e agricolo, dall’altro, l’esigenza di adattarsi a nuove normative e scenari economici. La strada tracciata da Regione Lombardia punta a un equilibrio tra crescita, sostenibilità e semplificazione, con l’obiettivo di mantenere il territorio tra le eccellenze italiane ed europee. «Ma se affrontato con i giusti strumenti questa transizione può trasformarsi in un’opportunità».
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