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Isola Dovarese, il maltempo non ferma il Palio: vince la Contrada San Giuseppe

La 'tre giorni' è un suggestivo viaggio nel Rinascimento, tra antichi mestieri, fiaccole accese e taverne dove assaporare prelibatezze

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

08 Settembre 2024 - 16:44

ISOLA DOVARESE - Alle 16 e 14 di oggi la contrada di San Giuseppe si è aggiudicata il 57° Palio di Isola Dovarese. Incontenibile e trascinante l’entusiasmo dei contradaioli, che hanno vinto tutto quest’anno, conquistando anche la corsa dei galli e il Favete Linguis. La gara si è tenuta sotto la pioggia, perché alla fine di un tira e molla sul da farsi, nel primo pomeriggio i quattro rioni hanno deciso di rompere gli indugi e di soprassedere sulle condizioni meteo. E la gente ad assistere, ombrello alla mano, non è mancata. Il programma ha subito solo un piccolo taglio, con l’eliminazione della consueta sfilata introduttiva.

Alle 15,44 ha fatto il suo ingresso, portata dalla giovanissima Zoe, la ‘tola’ del màgher, decorata e preparata dalla contrada che lo scorso anno aveva vinto il Palio, le Gerre.

Il ‘màgher’ è una latta di 20 centimetri di diametro per 35 di altezza, con un volume di 5 litri, chiusa con una banda stagnata posta nel cerchio piccolo al centro della piazza. Proprio la ‘tola’ è il trofeo che va alla contrada vincitrice. Il gioco che fonde insieme il tiro di precisione, mira e velocità. Il campo di gioco è la piazza. Quattro popolani, uno per ogni contrada, si sfidano. Tre devono colpire il maggior numero di volte possibile con un ciottolo di fiume la latta, posizionata a dieci metri di distanza dalla linea di tiro, recuperando il ‘proiettile’ e tornando rapidamente sulla linea di tiro. Un concorrente, il custode, deve riposizionare la ‘tola’ ogni volta che gli altri concorrenti la colpiscono. Il custode, per liberarsi e poter tirare anche lui, deve toccare uno dei concorrenti che non l’hanno colpita al proprio turno di tiro e prima che gli altri concorrenti attivi la colpiscano a loro volta. E oggi non sono mancate le corse forsennate con qualche scivolone e caduta visto il fondo bagnato. Ma nessuno si è fatto del male. Vince la contrada il cui concorrente totalizza il maggior numero di ‘tole’ colpite.

palio

La partita si è giocata come sempre con un tempo di dieci minuti effettivi. Per la contrada di San Bernardino ha gareggiato Daniel Milanesi, per Porta Tenca Emanuele Rigon, per San Giuseppe Gianluca Bertoglio, per le Gerre Andrea Bergamaschi. Come custode ‘a màgher’ le Gerre. Animatissima la gara che si è conclusa con uno spareggio: 14 le tole colpite da San Giuseppe e dalle Gerre. Quest’ultima è stata la prima a tirare, perché si è posizionata peggio nei giochi precedenti al màgher. Un errore delle Gerre e il colpo a segno di San Giuseppe ha chiuso la partita.

San Giuseppe ha vinto anche la corsa dei galli, precedendo Porta Tenca, San Bernardino e Gerre. E ha vinto anche il riconoscimento Favete Linguis, assegnato alla migliore ricostruzione storica. Insomma un ‘tris’ di successi.

san

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