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CREMONA AL VOTO

«Tempo e competenze il nostro dono alla città»

L’appello di Pizzetti alla partecipazione elettorale: «Dalla destra solo passerelle»

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

05 Giugno 2024 - 20:52

CREMONA - È un appello accorato quello che Luciano Pizzetti fa agli elettori, durate un incontro presso il comitato elettorale di Andrea Virgilio, riflettendo sulle motivazioni che hanno portato alla lista ‘Cremona sei tu!’ in sostegno della candidatura a sindaco di Virgilio. «La prima cosa che mi viene da augurare a tutti è di partecipare — afferma —, di andare a votare. In questa campagna elettorale, per quanto non sia una novità, abbiamo registrato davvero un distacco e un disinteresse delle persone», afferma preoccupato e aggiunge: «Per questo credo che chiunque governerà questa città dovrà porsi il tema della partecipazione, i cittadini devono essere coinvolti».

Da questa considerazione scaturisce la sottolineatura della spinta che ha portato a dare vita a Cremona sei tu!: «La lista che abbiamo presentato non è una lista civica, ma una lista di comunità che coinvolge persone che oltre ad aver fatto cose importanti nella loro vita professionale, hanno fatto qualcosa per gli altri in termini di attività lavorativa, come di volontariato. Ringrazio molto queste donne e questi uomini che si sono resi disponibili, perché rappresentano, a mio modo di vedere, il meglio del senso civico e politico: mettere a disposizione della comunità la propria esperienza, donare alla città il proprio tempo. Ciò apre il cuore alla speranza. La nostra lista si è assunta un impegno: rispondere a una domanda di rinnovamento e cambiamento, non come giudizio, ma come prospettiva. Cremona sei tu! è convinta che è assolutamente indispensabile ed è bene che ci sia un governo del cambiamento, fatto da persone che questo cambiamento lo vivono sulla loro pelle e l’hanno trasmesso ad altri con l’attività che hanno fatto. Andrea questa necessità la sente e la condivide con voglia di fare ed esperienza».

Poi Pizzetti entra nel concreto immaginando cosa attende la città: «Indipendentemente da chi governerà, sarà necessario rivedere il bilancio del Comune così come si è strutturato negli anni, consapevoli che le risorse sono diminuite e vanno gestite tenendo conto delle priorità. Speriamo che i tagli annunciati da Giorgetti sul Pnrr vengano disattesi e che i grandi progetti possano trovare l’adeguata copertura».

Nello sguardo di Pizzetti grande e piccolo coesistono: «Il piano importante del rilancio universitario della città deve coesistere con l’attenzione alla quotidianità — ha detto — L’investimento necessario su formazione per rendere attrattiva la città e competitiva non esclude quelle iniziative che aiutino a recuperare il decoro della città che permettano a chi vive da sempre a Cremona di ritrovarsi e di percepirne la bellezza e la sicurezza. La sicurezza non è solo questione di polizia, ma un luogo è sicuro se è ben tenuto, ben frequentato».

Le peculiarità identitarie del territorio devono essere motivo di apertura: «Penso al sistema fieristico che ha bisogno di trovare legami, di inventarsi apparentamenti, le infrastrutture sono necessarie non per fare di Cremona una città dormitorio, ma un luogo in cui vivere e avere la possibilità di lavorare anche distante, ma senza viaggi che diventino un calvario». Anche sul nuovo ospedale Pizzetti sfodera la sua real politik: «Il progetto è avanzato ora bisogna lavorare insieme a chi è a favore e chi si dice contrario per costruire e dare vita una realtà centrale e funzionale alla sanità del territorio». Nel bilancio alla vigilia del voto non esita a dire: «Il nostro programma è il libro delle promesse, quello del centro destra delle premesse. La passerella di ministri e assessori regionali del centrodestra è stata un’offesa per la città: sono arrivati, hanno detto due cose e se ne sono andati. Ha fatto scuola lo stile Santanché».

A sostenere il pensiero di Pizzetti in una lettera aperta sono stati cremonesi molto noti in città come: Giorgio Barbieri, Laura Beltrami, il chirurgo Alberto Bottini, il filosofo Mauro Ceruti, l’oncologo Daniele Generali, l’avvocato Gian Pietro Gennari, l’etologo Riccardo Groppali, Fiorella Lazzari, la filosofa Anna Lazzarini e la regista Cristiana Mainardi. Un documento che Luciano Pizzetti consegna a fine incontro, quasi con pudore.

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