L'ANALISI
23 Aprile 2024 - 08:53
CREMONA - Si chiude festosamente l’ultima assemblea di questa consiliatura. L’ultimo atto della Presidenza del Consiglio, retta da Paolo Carletti, è stata infatti l’avvio del procedimento di revisione e di concessione degli emblemi civici comunali, con l’istituzione del gonfalone e della bandiera della città di Cremona. La bandiera, oggetto di una lunga polemica nelle scorse settimane, è stata realizzata dal ventunenne studente di Storia all’Università degli studi di Milano, Federico Rastelli, su modello delle rappresentazioni storiche della bandiera presenti nella città, fasciate di rosso e di argento.
La proposta di Rastelli era stata valutata positivamente dalla commissione individuata dalla Presidenza per giudicare i dieci elaborati candidati al concorso di idee bandito dal Comune, ed era composta da Valeria Leoni, direttrice dell’Archivio di Stato, Giorgio Frassi, titolare della cattedra di Tecniche dell’incisione-grafica d’arte alla Scuola di Grafica dell’Accademia di Brera, e Mariano Venturini, responsabile della Segreteria generale del Comune.
Prima ancora, la proposta di istituire una bandiera della città era giunta nel 2022 dalla Lega Giovani di Cremona, che intendeva sfruttare i simboli cittadini per rafforzare l’unità cittadina in quei momenti bui. La richiesta dei giovani del Carroccio, portata in Consiglio comunale da Simona Sommi, era stata accolta con entusiasmo da Carletti, che da subito si è speso per la realizzazione del progetto.
Ieri, a conclusione dell’ultimo Consiglio comunale, tra applausi e un po’ di commozione, Carletti ha salutato il ‘suo’ Consiglio con l’istituzione ufficiale della nuova bandiera cittadina.
«Con l’istituzione della bandiera città di Cremona ci apprestiamo oggi a scrivere una piccolissima ma preziosa ed indelebile pagina della storia di Cremona – ha dichiarato Carletti –. Quello scudo a sei fasce alternate di rosso e argento che ha difeso la nostra comunità per secoli si fa bandiera. Simbolo popolare per eccellenza, la bandiera è tanto vicina a noi da somigliarci: la bandiera si sporca, cade, si taglia, si scolorisce, come noi è esposta alle intemperie, siano esse meteorologiche o sociali. Allora piace pensare che quei volti che hanno fatto scudo alla nostra comunità per secoli, possano sventolare liberi. Oggi come ieri le rappresentanze di Cremona sono scudo a difesa della nostra comunità. Il Consiglio comunale di Cremona si fa scudo a difesa della nostra città e delle sue prerogative di libero comune».
Nel suo discorso, Carletti ha difeso la scelta di Rastelli di rappresentare la bandiera storica cremonese tramite un’accurata ricerca e studio delle fonti, e ha ringraziato i giovani del Carroccio per essersi dimostrati radicati all’identità cittadina.
«Chiudo – conclude Carletti – scusandomi per ogni errore commesso, perché non era ammesso, e ringraziando tutti, onorato della vostra collaborazione».
Un momento di fair-play, durante il dibattito aperto dopo la relazione finale di Carletti, con gli interventi dei capigruppo di Lega, Pd, Fdi e Fi, Simona Sommi, Roberto Poli, Alessandro Zagni e Carlo Malvezzi, che hanno voluto ringraziare la Presidenza e l’Amministrazione per la correttezza dimostrata in questi anni, condannando gli attacchi personali e il fango che in alcuni momenti è stato scagliato contro il sindaco.
La bandiera disegnata da Rastelli è stata realizzata dall’associazione dei sarti cremonesi, rappresentati da Stefano Trabucchi, vicepresidente di Confartigianato, il quale ha consegnato la bandiera nelle mani del presidente Carletti e del sindaco Galimberti. Un bel modo di concludere una consiliatura segnata spesso da scontri feroci e attacchi reciproci, ma anche da momenti di correttezza e lealtà. Proprio la mozione di Sommi avente per oggetto l’istituzione della bandiera cittadina, infatti, era stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, dimostrando che, in fondo, al di là delle divisioni, si può fare politica nel rispetto dell’altro e per amore della propria città e della propria comunità.
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