L'ANALISI
21 Aprile 2024 - 05:20
CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: il protagonista è il dottor Roberto Grassia, responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Asst Cremona.
Cancro gastrico, quali sono i numeri e l’aspettativa di vita?
«Nella pianura padana è una patologia con una prevalenza piuttosto alta che arriva a picchi di 28-30 casi su 100mila abitanti, gravata da un’elevata mortalità. Il cancro gastrico non ha una buona prognosi soprattutto quando viene intercettato negli stadi più avanzati. Dobbiamo cercare di fare qualcosa in più perché questa patologia si sviluppa a partire da lesioni precancerose che nascono per esempio su forme particolari di gastrite, come quella atrofica metaplastica. Identificare le lesioni precoci è fondamentale. In questo caso i pazienti hanno una sopravvivenza di oltre il 90% a 5 anni».
Come si può intervenire precocemente?
«In Italia non esiste per ora uno screening che invece è già previsto in alcuni Paesi come Cina, Giappone e Sud Corea dove hanno dei numeri ancora più grossi dei nostri. Noi però possiamo intervenire andando a intercettare quella sequenza di eventi che si sviluppa nel corso degli anni per alcuni tipi di gastriti, identificandoli e seguendoli nel tempo».
Quali interventi vengono effettuati in Asst Cremona?
«Il fine ultimo di questa campagna di sorveglianza è di intercettare la lesione, che spesso non dà sintomi, allo stadio iniziale attraverso il monitoraggio del paziente. E con interventi mini invasivi risparmiamo l’organo, evitando chirurgie maggiori e demolitive, senza tagli sulla pancia, con tecniche endoscopiche avanzate come la dissezione sottomucosa. Si tratta di un intervento curativo solo negli stadi iniziali della neoplasia. Esistono anche forme di chirurgia ed endoscopia combinate insieme. Il chirurgo, per esempio, toglie il linfonodo grazie alla marcatura con una sostanza fluorescente. E si tratta di interventi chirurgici non demolitivi che consentono una qualità di vita superiore».
C’è una famigliarità con questa patologia?
«Se nella nostra famiglia abbiamo un caso di neoplasia dello stomaco è raccomandato al di sopra dei 45 anni iniziare una valutazione alla ricerca di eventuali modifiche. Altri fattori di rischio sono legati a inquinamento, fumo di sigaretta, consumo di cibi affumicati e anche alla presenza dell’helicobater pylori».
Come si fa un’endoscopia diagnostica e ci sono criteri di qualità?
«Non tutte le gastroscopie sono uguali. E l’operatore deve essere esperto. I criteri di qualità sono la durata dell’esame, il tasso di biopsie, certamente l’impiego di strumenti tecnologicamente avanzati».
La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona, può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.
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