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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Herpes Zoster, contro il 'fuoco di sant'Antonio' ora la prevenzione è per tutti

La dottoressa Laiolo, direttore della Struttura complessa di Asst Cremona: «Il nuovo vaccino di ultima generazione è innovativo, maneggevole, non vivo e adatto alle categorie a rischio. Gratuito anche dai 65 ai 72 anni per tutto il 2024»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

04 Febbraio 2024 - 05:20

CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: la protagonista è la dottoressa Antonella Laiolo, direttore della Struttura complessa Vaccinazioni e Sorveglianza malattie infettive dell’Asst di Cremona.

Herpes Zoster e Herpes Simplex: quali sono le differenze?
«Sono due tipi completamente diversi di virus che danno manifestazioni differenti: l’Herpes Simplex di tipo 1 si manifesta con vescicole al labbro o nella zona periorale, quello di tipo 2 dà la stessa manifestazione a livello dei genitali esterni. L’herpes Zoster, invece, noto anche come ‘fuoco di sant’Antonio’ si manifesta sempre con vescicolette dolenti, accompagnate da un dolore bruciante, molto intenso. Si manifesta dappertutto tranne nelle zone tipiche dell’altro Herpes, tronco e arti. Si tratta di un dolore nevralgico di lunga durata perché può persistere anche dopo che la manifestazione cutanea è scomparsa. Le persone che hanno questa manifestazione e stanno facendo delle terapie che vanno a impattare sul sistema immunitario - come per esempio immunosoppressori, cortisonici, chemioterapici - devono sospenderle per poter trattare l’Herpes, con tutto ciò che comporta».

Quali sono i principali sintomi?
«Le vescicole a grappolo che assomigliano molto a quelle che compaiono dopo essere venuti a contatto con una medusa. Anche il dolore è della stessa portata. Si chiama ‘fuoco di sant’Antonio’ perché il virus scende lungo il nervo. Dico scende perché il virus rimane magari per anni annidato nel nostro corpo nei gangli nervosi, stazioni vicine alla colonna vertebrale, e quando si riattiva cammina lungo il nervo dando la manifestazione cutanea accompagnata dal dolore nevralgico che può durare mesi. Inoltre queste forme sono recidivanti, dando origine così anche a un dolore cronico».

Quali sono le categorie a rischio a cui è consigliato il nuovo vaccino?
«Sono persone con patologie croniche, quali diabete, malattia cardiovascolare, respiratoria, insufficienza renale, oncologica, soggetti con terapia immunosoppressiva. Il nuovo vaccino è di ultima generazione, innovativo, non vivo e più maneggevole. Si somministrano due dosi e per le categorie a rischio è gratuito. Anche per i soggetti sani, però, con un’età dai 65 ai 72 anni, per tutto il 2024 la somministrazione è gratuita. L’offerta serve proprio per fare un’ampia prevenzione».

La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona, può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.

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