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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Endometriosi, dolore e infertilità

La dottoressa Valentina Santamaria, ginecologa della UO di Ostetricia e ginecologia dell'Ospedale di Cremona: «Malattia dall’alta incidenza nella popolazione femminile dal menarca alla menopausa. Il trattamento è principalmente farmacologico»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

05 Novembre 2023 - 05:20

CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica ‘Il medico risponde’: la protagonista di questa puntata è la dottoressa Valentina Santamaria, medico ginecologo della UO di Ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Cremona.

Che cos’è l’endometriosi?
«È una patologia infiammatoria cronica tipica della popolazione femminile in età fertile, con un’incidenza estremamente elevata. Si conta che in Italia quasi 3 milioni di donne siano affette da endometriosi. Quindi il 10-15% delle donne dal menarca alla menopausa potrà sperimentare i sintomi endometriosici. E queste percentuali purtroppo sono destinate a salire fino al 30-50% quando si valuta il gruppo di pazienti infertili. Nello specifico per endometriosi si intende la presenza di cellule endometriali al di fuori dell’utero, per esempio nello strato muscolare dell’utero stesso oppure sulle tube o sull’ovaio, ma anche in cavità addominale cioè peritoneo, setto retto-vaginale, oltre che nei visceri. In questi casi la paziente sperimenterà una serie di sintomi che la devono portare a rivolgersi allo specialista».

Quali sono i sintomi?
«Il sintomo guida dell’endometriosi è il dolore classicamente riferito alla fase mestruale del ciclo. Le cellule rispondendo agli stimoli ormonali daranno un vero e proprio sanguinamento ovunque si trovino, dall’ovaio alla tuba, nel peritoneo. Il dolore pelvico potrà poi man mano essere avvertito sempre, anche in condizioni di riposo, risultando altamente invalidante. Il dolore, inoltre, può essere avvertito anche durante il rapporto sessuale, la minzione e la defecazione. L’endometriosi, va ricordato, è stata inserita tra le patologie croniche. Come detto, poi, un altro sintomo che vediamo nei nostri ambulatori è l’infertilità».

Come si arriva alla diagnosi?
«La visita ginecologica è sicuramente un nostro alleato perché ci consente di sentire gli impianti endometriosici, unitamente all’ecografia transvaginale. Nel caso di dubbi si opta per la risonanza dell’addome inferiore, il clisma opaco o altri esami che vanno a indagare le vie urinarie o l’apparato intestinale».

Quali sono i trattamenti in campo?
«Oggigiorno si opta per un approccio prettamente farmacologico. La chirurgia ha sempre più un ruolo secondario che viene riservata a una nicchia di pazienti con sintomi specifici. Quindi, il principio base del trattamento farmacologico dell’endometriosi è togliere la mestruazione senza però creare danni alla vita riproduttiva futura della donna. Si utilizza il progestinico, terapia che va ‘cucita addosso’ alla paziente».

La rubrica, realizzata in collaborazione con Asst Cremona — può essere ascoltata sul sito del giornale e sul suo canale YouTube.

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