L'ANALISI
17 Aprile 2023 - 12:44
CREMONA - La sua residenza risultava a Pescarolo, ma era fittizia. A Cappella de’ Picenardi aveva casa e bottega al secondo e ultimo piano di una vecchia palazzina. Casa perché ci viveva. Bottega, perché in quell’appartamento un pakistano di 35 anni, ufficialmente assunto da una ditta di volantinaggio, aveva messo in piedi una fiorente attività di spaccio della droga con fischio e ping-pong.
Si era organizzato così. Il cliente arrivava sotto l’abitazione, fischiava, lui apriva la finestra, lanciava il borsello, l’acquirente infilava i soldi, lo spacciatore prendeva il denaro e rilanciava la dose. Il pakistano è stato arrestato in flagranza di reato dalla Squadra Mobile, diretta da Marco Masia, che con l’aiuto di Quan, il cane poliziotto con un fiuto infallibile nello scovare la droga, in casa gli ha trovato 50 dosi di eroina per un totale di 110 grammi, 29 involucri con dentro cocaina per circa 15 grammi e un panetto di hascish per 50 grammi finiti sotto sequestro.
I poliziotti dell’Antidroga guidata dal capo Marco Masia, hanno sequestrato anche 3 mila euro in contanti in tagli da 100, 50 e 20 euro, alcuni telefonini, un bilancino di precisione e materiale per confezionare la sostanza stupefacente.
Secondo chi ha indagato, il pakistano era il punto di riferimento per l'area cremonese dello spaccio di eroina. Nella settimana in cui i poliziotti lo hanno tenuto d'occhio, benché assunto da una ditta di volantinaggio, l'uomo no ha mai messo piede fuori casa. Non ha mai preso una boccata d'aria. Il blitz di qualche giorno fa: arresto.
Stavolta, il 35enne è stato costretto ad uscire di casa. Oggi il gip ha convalidato l'arresto e confermato la misura della custodia cautelare in carcere. Non era sconosciuto ai poliziotti: già tre anni fa il pakistano era stato arrestato, perché trovato in possesso di 300 grammi di eroina. Il precedente gli era costato una condanna a due anni di reclusione.
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