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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

«Awake surgery»: paziente sveglio durante l'intervento al cervello

La dottoressa Grappa: «Il neuroanestesista deve avere un’attenzione particolare a tutti i dettagli e avere una interdisciplinarità con la rianimazione e la terapia intensiva»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

29 Gennaio 2023 - 05:25

CREMONA - Nuovo appuntamento con la rubrica «Il medico risponde»: la protagonista è la dottoressa Elena Grappa, anestesista rianimatore, responsabile della UOS di Neuroanestesia dell’Ospedale di Cremona.

«I farmaci che vengono somministrati durante l’anestesia agiscono a livello del sistema nervoso centrale - spiega la specialista -. Il neuroanestesista, in particolare, agisce su una persona affetta da una patologia a livello celebrale, nella stessa area in cui agiscono i farmaci che inducono l’anestesia e la mantengono. Ecco perché il neuroanestesista deve avere un’attenzione particolare a tutti i dettagli e avere una interdisciplinarità con la rianimazione e la terapia intensiva».

La awake surgery è un tipo di neurochirurgia che viene fatta con il paziente sveglio durante l’intervento. Viene scelta questa metodologia quando il chirurgo deve operare nelle zone deputate al movimento o al linguaggio: «In questo modo si può vedere in diretta ciò che succede al paziente, segnalando così al chirurgo che è giunto in una zona critica e dandogli la possibilità di orientare adeguatamente la sua chirurgia - chiarisce la dottoressa Grappa -. Si tratta di un’anestesia molto difficile perché occorre avere il paziente sufficientemente sveglio per poter essere collaborante e svolgere così i compiti che gli vengono assegnati, ma contemporaneamente tranquillo durante l’intervento».

La selezione del paziente - effettuata a monte dal chirurgo e dalla neuropsicologa - è molto importante. Il neuroanestesita valuta, poi, che non ci siano delle difficoltà cliniche, rappresentate per esempio da obesità, problematiche respiratorie, epilessia non controllata. «È fondamentale che il neuroanestesista visiti e si faccia conoscere in anticipo dal paziente che può così fare tutte le domande del caso ed esporre i suoi dubbi. In sala operatoria poi vedrà lo specialista già incontrato, fattore che lo rassicurerà mettendolo maggiormente a suo agio».

La rubrica - in collaborazione con l’Asst di Cremona - tratta tutte le settimane un argomento specifico con l’aiuto di uno specialista e può essere ascoltata sul sito del giornale o sul suo canale YouTube.

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