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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Dall'insufficienza renale alla dialisi

La dottoressa Pecchini: «Come nefrologi facciamo di tutto per rallentare le complicanze. In Italia sono circa 4 milioni e mezzo le persone che ne soffrono, mentre i dializzati sono 50 mila»

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

24 Luglio 2022 - 05:25

CREMONA - Torna l’appuntamento settimanale con la rubrica «Il medico risponde». Protagonista di questa puntata è la dottoressa Paola Pecchini, medico nefrologo e responsabile dell’Emodialisi dell’Ospedale di Cremona.

L’insufficienza renale è cronica quando persiste da più di tre mesi a causa di una funzionalità renale non ottimale. Prima di arrivare alla dialisi, il nefrologo cerca di rallentare le complicanze dell’insufficienza renale. In Italia sono circa 4 milioni e mezzo le persone che ne soffrono, mentre i dializzati sono circa 50 mila.

«La dialisi, quindi, è una metodica che sostituisce la funzionalità dei reni - spiega la dottoressa Pecchini -. Ne esistono di vari tipi, la più conosciuta è l’emodialisi che viene eseguita negli ospedali o nei centri assistenza limitata. Si utilizza un accesso vascolare per depurare il sangue del paziente che si deve sottoporre alla dialisi, che dura circa 4 ore, un giorno sì e uno no».

C’è anche la dialisi peritoneale effettuata attraverso un catetere nell’addome che consente alla persona di effettuarla al proprio domicilio.

«La dialisi peritoneale può anche essere notturna consentendo così di giorno di effettuare per esempio la propria attività liberamente senza impedimenti - sottolinea la specialista -. Qui all’Ospedale di Cremona è possibile anche effettuare l’emodialisi domiciliare con una macchina un po’ semplificata per un paio di ore a seduta, ma 4-5 volte alla settimana. Una metodica richiesta soprattutto da persone giovani che vogliono dializzare quando fa più comodo a loro senza dover sottostare agli orari fissi di un centro dialisi».

Delle 50 mila persone dializzate in Italia solo 7 mila sono in lista trapianto: «Dopo il trapianto i pazienti devono assumere per tutta la vita una terapia immunosoppressiva - sottolinea la dottoressa Pecchini -. Quindi prima di essere inseriti in lista trapianto devono essere sottoposti a una serie di esami per escludere altre patologie gravi».

La video rubrica dedicata alla salute - in collaborazione con l’Asst di Cremona - tratta tutte le settimane un argomento specifico con l’aiuto di uno specialista. Informazioni sull’Unità operativa di Nefrologia sul sito (www.asst-cremona.it).

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