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IL MEDICO RISPONDE: IL VIDEO

Rinosinusite: virale o batterica, non sempre un banale raffreddore

Il dottor Luca Pianta, direttore della UO di Otorinolaringoiatria dell'Ospedale di Cremona, spiega cause, sintomi e terapie in campo

Cinzia Franciò

Email:

cfrancio@laprovinciacr.it

10 Luglio 2022 - 05:20

CREMONA - Torna l’appuntamento settimanale con la rubrica «Il medico risponde». Protagonista di questa puntata è il dottor Luca Pianta, direttore dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Cremona.

«La rinosinusite è un’infiammazione che comincia nelle fosse nasali per poi coinvolgere i seni paranasali - chiarisce il dottor Pianta -. Quindi, se il raffreddore si complica può anche diventare una rinosinusite».

ACUTA O CRONICA: I SINTOMI

Questa malattia può essere acuta o cronica in base alla durata dei sintomi: qualora la sintomatologia superi i tre mesi si è difronte a una rinosinusite cronica, sotto questo lasso di tempo è ritenuta acuta.

«I sintomi della rinosinusite sono fondamentalmente l’ostruzione nasale e la rinorrea ai quali si possono associare disturbi dell’olfatto e cefalea», spiega lo specialista.

La rinosinusite ha perlopiù un’origine virale: «A provocarla possono essere i virus influenzali, parainfluenzali, i coronavirus - sottolinea il dottor Pianta -. In una percentuale molto bassa di pazienti la rinosinusite può diventare batterica. La sintomatologia comincia come un normale raffreddore, ma con l’andare dei giorni, invece di migliorare, o dopo un iniziale miglioramento (quello che in inglese si chiama double sickening) peggiora ulteriormente, portando spesso una sintomatologia dolorosa e spesso febbre».

La rinosinusite virale, la più frequente, si cura come un banale raffreddore. E di solito sono sufficienti lavaggi nasali con soluzione salina ed eventualmente piccoli spray a base di cortisone. Se la rinosinusite è batterica si può aggiungere la terapia antibiotica.

«Per le rinosinusiti croniche in alcuni casi è necessario sottoporre il paziente a una chirurgia effettuata nella gran parte dei casi in anestesia generale e che prevede l’impiego di endoscopi che attraverso le narici riescono a rimuovere il tessuto infiammatorio», conclude il dottor Pianta.


La video rubrica dedicata alla salute - in collaborazione con l’Asst di Cremona - tratta tutte le settimane un argomento specifico con l’aiuto di uno specialista. Informazioni sull’Unità operativa di Otorinolaringoiatria sul sito (www.asst-cremona.it).

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