Candidati a confronto: Bergamaschi vs Borghetti. Promesse, prospettive e nodi da sciogliere
I due candidati sindaco sfidanti al ballottaggio di domenica 26 giugno in un affollato confronto organizzato dal quotidiano La Provincia e Mondo Business nella cornice del Mercato Austroungarico
CREMA - A due settimane di distanza dalle elezioni amministrative si avvicina il momento del ballottaggio tra i due candidati sindaco FabioBergamaschi, di centrosinistra uscito dal primo turno con il 48,63% dei voti, e MaurizioBorghetti, di centrodestra che ha ottenuto il 37,3% di preferenze. Di seguito alcune tra le domande salienti dell'incontro tra i due candidati nella cornice del Mercato Austroungarico di Crema, nell'evento moderato dal vicedirettore del nostro quotidiano Paolo Gualandris e dal giornalista RiccardoMaruti.
Il punto più caldo: Ospedale malato, chiusura del reparto di Psichiatria, fuga del personale medico e paramedico. Il Maggiore di Crema perde appeal. I pessimisti dicono che la situazione è prodromica al suo ridimensionamento. Già anni fa ci fu una mobilitazione bipartisan dei sindaci che ne salvarono l'autonomia. Adesso è fonte di litigi da campagna elettorale. Cosa può fare il sindaco di Crema per invertire la rotta?
Borghetti: «Mi trovo in difficoltà a parlare di questo argomento, primo perché sono dipendente dell'Asst e secondo perché conosco la situazione. Il problema è nazionale. A Crema riguarda anche altri reparti. In radiologia siamo passati da 12 a 5 medici in poch anni. Per rimanere indipendenti dobbiamo mantenere pronto soccorso, radiologia e cardiologia. La verità è che c'è un'eccessiva richiesta di sanità rispetto a quello che siamo in grado di offrire. In Lombardia come in altre regioni».
Bergamaschi: «Ho sempre affrontato con molta serietà la crisi di Crema e riconosco che si inserisca in un contesto nazionale. Noi esprimiamo preoccupazione, che non significa allarmismo, ma creare attenzione al tema. Evidente che la difesa del presidio non sia partitica, ma di tutto il territorio. Capisco la posizione scomoda di Borghetti, ma proprio oggi c’è sui giornali la presa di posizione del personale medico di psichiatria che conferma le difficoltà. Difenderemo l’autonomia dell’azienda ospedaliera e lo faremo chiedendo un aiuto anche al centrodestra».
Aree dismesse: Pierina, ex Tribunale, ex scuola di CL, Stalloni... Indichi un nodo che promette di sciogliere nei prossimi cinque anni.
Borghetti: «Sono passati dieci anni e i problemi sono ancora quelli. Alla Pierina farei un palazzetto polifunzionale in accordo con un privato. L'ex tribunale non è adatto a una struttura sanitaria; la trasformazione costerebbe troppo. Io proverei a riaprirlo come palazzo di giustizia».
Bergamaschi: «Ci sono determinati ex che si trascinano nei decenni, nonostante si siano alternate amministrazioni di centrosinistra e centrodestra, soprattutto quelle aree non di proprietà comunale. Alla Pierina abbiamo già quasi un milione di euro i fondi del Pnrr per realizzare un parco pubblico, abbiamo cominciato con lo skate park, continueremo con infrastrutture di benessere e spazi ricettivi per i cremaschi. Per gli Stalloni bisogna parlare con Regione, a cui chiederò di cederli, mi sembra evidente che a Milano non ci siano le idee chiare su cosa farne. Chiederemo un comodato d’uso di 99 anni, per farne un micro quartiere con negozi di vicinato, appartamenti protetti per anziani e giovani coppie. Non è invece più una cosa irrisolta il sottopasso ferroviario del viale di Santa Maria».
Piscina e parcheggi: due appalti che non passeranno alla storia. Due servizi che vanno comunque garantiti ed efficientati. Come secondo lei?
Borghetti: «Le esternalizzazioni dei servizi necessitano di contratti fatti bene e poi di controllo. Quelle fatte negli ultimi anni sono andate maluccio per i parcheggi e peggio per la piscina, che ha fatto spendere tanti soldi pubblici e che funziona male».
Bergamaschi: «I servizi possono essere migliorati. la gestione dei parcheggi è stata ben recuperata tramite Ica. Meno bene la piscina, c’è un cambio di società in questo momento, mi sento di dire che avremo molta attenzione su queste esternalizzazioni, più consapevolezza della nostra funzione di controllori».