L'ANALISI
07 Giugno 2022 - 16:32
CASALMAGGIORE - Il grande cuore di Casalmaggiore, e il suo territorio, non dimentica il dramma che stanno vivendo i profughi ucraini e ha spedito un camion di aiuti nella città polacca di Tarnów al confine con l’Ucraina. «Spesso — ricorda il sindaco Filippo Bongiovanni alla presentazione dell’iniziativa solidale ieri mattina in municipio — quando arriva un’emergenza tutti sono pronti ad aiutare, ma dopo qualche tempo la solidarietà cala, perché non percepiamo più l’emergenza come tale. Così abbiamo accolto l’appello del sindaco di Tarnów che mi ha scritto una mail lo scorso marzo, descrivendomi la situazione che stanno vivendo. Una sorta di appello in cui mi chiedeva ‘se appena puoi fai qualcosa’».
La città polacca è sulla strada che intraprendono molti profughi, quella che unisce Leopoli a Cracovia e da cui passano il 90% dei profughi. Ora in città ci sono 2.500 ucraini di cui 425 in età scolare. Inoltre Tarnów vanta una lunga amicizia di natura artistica con Casalmaggiore, che risale a 40 anni fa. Così sono bastate poche mail per attivare Bongiovanni che ha unito le forze, coinvolgendo la Trasporti Pesanti di Piadena Drizzona, l’Eurotessuti di Cogozzo e l’associazione Le Aquile di San Giovanni In Croce per organizzare un camion di aiuti umanitari per i profughi ucraini di Tarnów.
E alla conferenza stampa erano presenti i protagonisti dell’operazione: Matteo Formica dell’Eurotessuti, Elvezio Storti della Trasporti Pesanti e Maurizio Stradiotti presidente delle Aquile.
«Ho mantenuto segreta l’attività — ha proseguito il sindaco — per la delicatezza dell’operazione. Inoltre siamo entrati in contatto con l’assessore Alberta Puccetti del comune toscano di Massarosa che aveva raccolto 13 bancali di materiale, ma non sapeva come mandarlo. Alla fine Eurotessuti ha donato materiale, Trasporti Pesanti anche e in più ci ha messo il trasporto e Le Aquile hanno coordinato la logistica di tutta l’operazione».
L’operazione è così andata in porto con 28 bancali (di cibo, coperte, acqua, vestiti) e 13 letti per un totale di 8 tonnellate di materiale appena partito — il camion è in prossimità di Venezia — e che dovrebbe arrivare oggi nella città polacca. «È il terzo viaggio che facciamo — ha aggiunto Storti —, ma siamo e saremo ancora a disposizione per operazioni umanitarie di questo tipo». «Abbiamo diversi dipendenti ucraini — ha sottolineato Formica — e aiutarli ci ha dato una sorta di ricompensa morale sia a livello famigliare che aziendale». Un grande lavoro di rete quindi — coordinato da Stradiotti e da Cristiano Albertoni della Trasporti Pesanti — che permetterà una parvenza di normalità a chi è scappato da bombardamenti ed è lontano da casa.
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